
Lungo il percorso panorami su, in ordine di apparizione, Grand Combin, Grandes Murailles, Cervino, Monte Rosa, Emilius, Grivola e Gran Paradiso. L’ itinerario si mantiene ad una quota compresa tra i 2000 e 3000 metri e si svolge lungo sentieri quasi sempre ben tracciati ed evidenti che però in alcuni casi conviene abbandonare per ridurre leggermente lo spostamento ed il dislivello.
Quest’ultimo, se si segue per intero il percorso su sentiero, sfiora i 3000 metri, se si seguono, invece, le indicazioni qui riportate, ce la si può cavare con 2670 circa.
Distanza totale di 33,27 km con 2670 di dislivello. Questi i chilometraggi parziali: Col Moussaillon 4,97 Col Lavodilec 12,52 Col St.Marcel 16,9 Col des Invergneux 22,51 Col Ponton 26,61
Da Dondena (2110 metri) si segue l’ itinerario per il Col Pontonnet (segnavia n.8) fino a quando, superate alcune rampe ed il bivio per il Lac Gelé ed il Col Fussy (segnavia n.8C), il sentiero torna pianeggiante. Aggirato un promontorio, il sentiero, in questo tratto lastricato, transita alla base di un dosso-sperone erboso posto sulla verticale calata dal Col Moussaillon (2550 metri ca.). Abbandonato il sentiero che traversa verso il Col Pontonnet, si risale, senza evidenti tracce, il succitato dosso ed al suo termine si prosegue per gli sfasciumi biancastri che fanno seguito fino in prossimità del Col Moussaillon dove ricompare il sentiero (segnavia 8B).
Dal colle (2858 metri) ci si abbassa sul versante Clavalité per il valloncello che scende direttamente dal Col Moussaillon lungo un bel sentiero di recente rifatto (segnavia 5D), non tracciato su IGC e segnalato come traccia disagevole sulla guida CAI-TCI. Quest’ultima, per chi provenisse da Dondena, consiglia di raggiungere la Val Clavalitè attraverso il Col Fussy servito da buoni sentieri, ma a mio avviso il passaggio per il Col Moussaillon è più diretto e, grazie al recente sentiero che scende sul versante Clavalitè, molto rapido.
Il sentiero inizialmente transita nei pressi di un laghetto (2766 metri) sul versante sinistro orografico del vallone, si porta quindi progressivamente verso destra su pietraie fino a raggiungere un pianoro erboso oltre il quale si riporta e mantiene la sinistra orografica del torrentello che percorre il vallone. Piegando verso sinistra ed attraversando il ramo principale del torrente Clavalitè proveniente dalla Comba Tersiva, si raggiunge la Grand’ Alpe (2116 metri).
Da quest’ultima si diparte evidente un sentiero che con direzione circa nord sale ai ruderi delle Alpi di Laevodilec. Il sentiero è inizialmente pianeggiante e transita ai piedi delle balze erbose sottostanti la conca dove una volta aveva sede il nevato settentrionale della Tersiva. Quando a sinistra si evidenzia una piccola traccia, indicata da un bollo giallo, si abbandona il ramo principale del sentiero che proseguendo ancora pianeggiante raggiunge un bosco di conifere lungo il quale sale con diverse svolte all’Alpe Laevodilec. La deviazione imboccata (per altro non riportata su IGC) sale invece ripida e rapida per balze erbose fino a raggiungere la sponda orientale del bel lago di Laevodilec (2359 metri).
Costeggiatene le sponde orientale e settentrionale, ci si porta sul fondo del vallone dove si sale per tracce di sentiero e bolli gialli guadagnando progressivamente il versante sinistro orografico. In questo punto non si ha visione diretta del colle a causa di una impennata del vallone che il sentiero supera per ampie ed evidenti svolte. Si esce così all’ inizio del valloncello che in breve adduce al Colle di Laevodilec (2870 metri).
Proseguire sul versante opposto inizialmente lungo il sentiero che però conviene abbandonare, se non subito (sfasciumi di, tuttavia, non malagevole percorso), almeno dopo aver superato un costone proveniente dalla cima del Piccolo Avert (montagna a settentrione del colle di Laevodilec) ed aver perso quota grazie ad alcune svolte del sentiero. Abbandonato quest’ ultimo si raggiunge direttamente l’ ampia ed amena conca erbosa che si apre ai piedi degli sfasciumi settentrionali della punta Tessonet, cima che chiude verso sud il vallone di Saint Marcel, e la si attraversa per raggiungere la inizialmente poco evidente (bolli gialli) traccia che sale al Colle di Saint Marcel (2916 metri).
Da quest’ultimo non conviene scendere seguendo il sentiero che transita nei pressi del bel lago Corona, ma senza perdere quota si traversa verso sinistra (sud) per scavalcare il lungo costone che separa il vallone che scende dal colle di Saint Marcel dal ramo principale del vallone di Grauson. Per detriti e pendii erbosi si perde un centinaio di metri di dislivello, e quindi si traversa lungamente verso sinistra per pendii erbosi, in taluni tratti un poco più ripidi, ma di spesso agevole superamento per la presenza di qualche traccia d’animale.
Con un’ ultima discesa si raggiunge il sentiero che percorre il fondo del vallone di Grauson in prossimità dell’ Alpe Ervilliéres (2519 metri). Per detto sentiero, che mantenendo una pressoché costante inclinazione, risulta di agevole percorso non solo da parte dei bikers, che in genere si incontrano numerosi, ma anche da parte delle bestie stanche, si raggiunge il Passo di Invergneux (o Col des Hévergnes, 2905 metri). Dal colle ci si abbassa per sentiero sul versante Urtier, dapprima con qualche svolta e poi con lungo traverso obliquo, raggiungendo infine la poderale che sale da Lillaz.
Da quest’ultima lungo i sentieri indicati con i segnavia 10E, che sale al colle di Pontonnet (2897 metri), o 10F che, con lungo traverso verso sud e transitando per l’ Alpe Ponton (2633 metri), raggiunge la Finestra di Champorcher consentendo di risparmiare una settantina di metri di dislivello rispetto al precedente forse più diretto percorso attraverso il colle di Pontonnet (2828 metri), si scavalca lo spartiacque che separa i valloni di Urtier e Dondena. Per sentiero prima e sterrato poi, si rientra quindi agevolmente su quest’ultima località.
- Cartografia:
- L’Escursionista Editore n.11 Valle di Champorcher, Parco Monte Avic
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI volume Emilius-Rosa dei Banchi
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