Occorre un discreto allenamento, visto che il dislivello non è trascurabile in rapporto al chilometraggio.
Sono possibili infinite varianti, avendo tempo per allungare il giro: ad esempio dal Mottarone si può scendere verso Stresa e il Lago Maggiore, raccordandosi poi all'itinerario qui descritto a Gozzano, passando da Arona e Invorio..
Da Borgosesia si sale a Varallo Sesia (15 km), all’inizio del quale si svolta per Civiasco: si attacca così la salita al Passo della Colma (942 m), che si ragigunge su buona strada mai troppo ripida e superando circa 570 m D+.
Dalla Colma si scende verso il Lago d’Orta, e raggiunta la strada che lo contorna si svolta per Omegna: alcune brevi salite rendono brioso questo tratto di trasferimento. A Omegna si prende per Orta S. Giulio, ma appena usciti dal paese si svolta a sinistra (indicazioni Armeno – Mottarone): si attacca così la strada Omegna – Armeno, 8.3 km al 3% di pendenza media. Occhio comunque che vi sono diversi tratti di discesa, alternati a rampe piuttosto ripide.
Ad Armeno inizia la “vera” salita al Mottarone, la cui descrizione riporto qui di seguito come dal sito SALITOMANIA 2.0:
“Punto di partenza classico dell’ascesa al Mottarone è il paese di Armeno (mt. 535), bella località turistica posta su un pianoro dominante il bacino del Cusio. Dalla piazza principale del paese si seguono le evidenti indicazioni per il Mottarone attraversando una strettoia e dirigendosi a sinistra al primo bivio. Appena usciti dal paese ci aspetta la parte più difficile della salita, quella che porta alla frazione di Cheggino (km 1,500): particolarmente ostico il tratto che precede il tornante nei pressi della frazione stessa, ove le pendenza raggiungono in alcuni tratti il 14%. Si prosegue sino a Pian Di Sole (km 2 -mt 711) e poi nuovamente ci aspetta un altro tratto assai impegnativo di due chilometri sino al Santuario della Madonna di Luciago: la pendenza media è attorno al 8-8,5%, ma vi sono rampe assai più ostiche da prendere con le molle. Superata Luciago (km 4,500 – mt 924) inizia un tratto di respiro sino all’Alpe Cortano (km 6,500 – mt 1039): la strada esce dalla fitta faggeta in cui eravamo sinora immersi e si apre in una visione panoramicissima sulle alture del Vergante da una parte e quelle del Cusio dall’altra, con lo sfondo incomparabile del Monte Rosa. Giusto il tempo di recuperare un pò di energie e si ricomincia a salire in maniera decisa: al km 8,00 nei pressi di un tornante la pendenza ridiventa significativa, attestandosi attorno all’8% sino alla vetta. Qui è fondamentale dosare le forze, non vi sono strappi improvvisi e la strada sale molto regolare. Incomparabile il panorama, ora aperto sui due laghi: ci fa quasi dimenticare la fatica di pedalare!! Al km. 11 siamo nei pressi del bivio per la Borromea (la strada che sale da Stresa), ove è posto anche il monumento a ricordo dei due grandi ciclisti novaresi Fornara e Piemontesi: ci aspettano 500 mt all’11,6%, si stringono i denti perchè la fatica comincia a farsi sentire. Infine, al km 12,100 siamo giunti in vetta, al piazzale di partenza degli skilift. Guardando i dati riepilogativi è facile farsi ingannare: anche se la pendenza media non è elevata questa salita merita il massimo rispetto, e per la lunghezza e per la presenza di numerosi strappi nella sua parte iniziale che possono mandare in crisi chiunque. Tanta fatica sarà comunque ripagata, lo ripeto, da un panorama superbo: nelle giornate terse di primavera dalla vetta (raggiungibile a piedi in pochi minuti dal piazzale degli skilift) si domina l’intera Pianura Padana con lo scenario incantevole del Lago Maggiore.”
Dal Mottarone discesa sui propri passi, fino a tornare ad Armeno e proseguendo poi verso Orta S. Giulio.: da qui ancora una salita, di circa 2 km, per riportarsi in quota e raggiungere il paese di Ameno. Il tratto seguente è piuttosto veloce, in discesa, e conduce a Gozzano, da Gozzano si attacca l’ultima asperità, la salita di Pogno – Cremosina, che è molto pedalabile (si sale quasi tutta con il 50, tranne una ripida rampa poco prima di Pogno).
Dallo scollinamento in 7 km si raggiunge Borgosesia e si chiude così l’anello.