E' opportuno effettuare la scialpinistica in primavera inoltrata, quando cioè la prima parte del percorso sia pressoché sgombra dalla neve: questo per il superamento (lungo il sentiero estivo) di una balza rocciosa .
Questo itinerario è caratterizzato da un alto valore paesaggistico e naturalistico.
Percorsi pochi metri, sulla sx si dirama una strada forestale: seguendo sempre le indizazioni di prima, si raggiunge dopo ca. 1 km. il Ristorante Miola.
A fine stagione si può arrivare in auto al ponte di quota 1313 o anche alla Malga Valmaggiore.
Su ampia strada forestale si guadagna quota tralasciando il bivio a sx a q. m. 1254 per i Masi di Malgòla; indi si raggiunge un ponte a q. m. 1313.
Si evita ora una prima deviazione a dx con sbarra e segnale di divieto di transito, poi una seconda diramazione sempre a dx a q. m. 1321 contraddistinta da sbarra e segnale di divieto di transito. La S.F. di dx si inoltra nel bel bosco rado costeggiando dopo poco il Rio delle Pozze. Si giunge così ad un ponte a q. m. 1461: senza oltrepassarlo si rimane sempre alla dx idrografica del rio e, in falsopiano seguendo sempre i visibili segnavia n. 334, si perviene a q. m. 1520 ca. Si lascia ora la S.F. per salire ripidamente verso sx nel bosco ed in breve, sempre seguendo i segnavia, si incontra un tratto ripido che viene superato per tracce di sentiero (attenzione).
Si percorre tutta la balconata (salti rocciosi sottostanti) in direz. S-SE: al di sopra la lunga barriera rocciosa denominata «La Corona delle Pozze», in basso la Val delle Pozze.
Dopo un’ultimo tratto faticoso si raggiungono più comodi pendii e, superato un masso su cui si può a volte intravvedere la scritta «Q. m.1825», si prosegue sempre con la stessa direzione fino a raggiungere q. m.1950 ca., poco distanti dal letto del Rio delle Pozze.
Si cala leggermente puntando a S e usciti dalla stretta valletta si raggiunge un rudere m. 1967 non sempre visibile.
Con la stessa direz. (mantenendosi sul lato dx della valle), si supera una serie di dossi e avvallamenti fino a raggiungere – visibile solo da ultimo – il L. delle Trute m. 2103 , sottostante la larga Forc. di Coldosè m. 2182.
Lasciato sulla dx il lago, si percorre un’invitante valletta che in direz. E-SE raggiunge brevemente il sovrastante L. Brutto (Lac Burt) m. 2207.
Da qui sono visibili: alla sx la C.Moregna, davanti la Forc. Moregna, a dx il Coltorondo m. 2530.
Costeggiando la sponda merid. di questo secondo lago, sempre con direz. E-SE si affronta il vallone che permette di guadagnare la Forc. Moregna m. 2397 .
Qui si possono lasciare gli sci e procedere lungo la non difficile cresta S della C.Moregna raggiungendo, fra roccette, un intaglio a q. m. 2500 ca.
Con attenzione si cala di pochi metri sempre fra roccette, indi ancora per cresta(attenzione: potrà essere necessario l’uso della picozza) alla C. Moregna m. 2517 .
Discesa:
si percorre la cresta con attenzione, poi lungo l’itinerario di salita.
-Variante OSA:Ottimi sciatori potranno portare gli sci fino a q. m. 2500.Si potrà poi scendere lungo il ripido canalino sul versante occidentale, versante che degrada poi verso il L. Brutto.Per questo ripido canalino è necessario un manto nevoso assolutamente stabile e molta attenzione.
NB:Anello del Moregna per Busa dei Slavaci e Valbona:
a fine stagione è possibile partire dalla Malga Valmaggiore (1620 m.).Da qui inoltrarsi nel vallone di dx (Busa dei Slavaci) lungo il sentiero estivo 339.Scollinare verso quota 2080 nei pressi di malga Moregna e rimontare ad una forcella sul crinale,in direzione Sud-Ovest (quota 2170 m.).Abbassarsi poi nel vallone del Lac Burt e proseguire come nell’altro itinerario.
In discesa raggiungere la forcella Moregna (2398 m.).Scendere sul versante Est:superato un passaggio obbligato (2150 m.) al centro del vallone (Valbona), assecondare l’impluvio in direzione Nord.Dopo una spianata 1850 m. proseguire nei pressi del torrente fino a ricongiungersi alle tracce di salita,poco sopra Malga Valmaggiore.
- Cartografia:
- Tabacco ValdiFiemme, Lagorai, Latemar