
Roccia: buona nei tratti difficili, presenti vari blocchi instabili
Materiale: NDA, piccozza, ramponi, 8-9 rinvii, nut, friend 0,3-2, qualche chiodo per le soste
L1: Risalire delle placche a gradoni portandosi su una terrazza alla base di un corto diedro strapiombante. 20m III
L2: Superare lo strapiombo sopra la sosta quindi piegare a sinistra e risalire un diedro camino più facile fino a raggiungere un’ampia terrazza sul filo dello sperone. 40m V, IV
L3: Salire una fessura con massi incastrati sopra la sosta fino ad un gradino. Proseguire quindi seguendo un sistema di fessure sulla destra fino ad una buona terrazza. 50m IV+,V, 1ch. di via, lasciato un chiodo di sosta
L4: Non salire il diedro aperto sopra la sosta ma piegare un paio di metri a sinistra e rimontare uno spigolo articolato per poi proseguire su terreno più facile andando a sostare su cenge detritiche sul fianco sinistro dello sperone. 55m III, IV
L5: Tramite una facile cengia ascendente a destra raggiungere il filo dello sperone e salire su rocce articolate fino alla parete terminale del bastione. 55m II,III
L6: La parete si presenta solcata da vari diedri paralleli. Salire quello di sinistra per poi spostarsi in quello appena a destra. Superato un passaggio atletico (2 chiodi) proseguire fino alla sommità del torrione. 50m IV,V 2ch. di via
Si segue ora la cresta aggirando sulla destra per neve o cengie detritiche due gendarmi. Il secondo si può anche scalare (III). Si giunge così alla magnifica cresta nevosa che separa il canale centrale dal Coolidge. Quando questa va morire contro le rocce si risalgono i pendii nevosi sulla sinistra (50-55°, possibile misto). Quindi, tramite un ripido canale sulla destra, si raggiunge la cresta nord ovest che si segue fino in vetta (passi di III, pendio finale a 50°). Da 6 a 10 ore dall’attacco.
Note:
Bella salita in ambiente magnifico di alta montagna. La roccia sui torrioni eccetto qualche facile tratto detritico è buona e l’arrampicata è sostenuta e atletica. L’uscita su neve e misto la rende una salita varia e completa. Partendo dal colle delle Cadreghe prima del sorgere del sole la via è sicura anche con un isoterma alta.
Se invece le condizioni di rigelo sono favorevoli si può programmare la partenza dal bivacco Falchi Villata risalendo così il Coolidge inferiore per raggiungere i torrioni come fecero i primi salitori. Così affrontata la salita dei Torrioni Centrali è una grand course grandiosa che, per sviluppo, ambiente e difficoltà non ha nulla da invidiare a ben più blasonati itinerari del Monte Bianco.
Prima invernale: Clemente Berardo, F.Colombero, R.Genovese, 23-24 gennaio 1964
Prima solitaria: Michele Ghirardi, 24 luglio 1977
Prima solitaria invernale: Tristano Gallo, 23 gennaio 1983
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