Partenza dal paese di Rezzo (importante una digressione per visitare il ponte romano e il Santuario della Madonna bambina con la bella via Crucis e gli affreschi interni oltre agli stalli in pietra) . Dal paese di Rezzo poi si percorre la lunga strada asfaltata di circa 20 km. immersa nella faggeta, lungo il percorso osserveremo anche qualche imponente esemplare di castagno dal tronco contorto ed altre essenze arboree, quali betulle, ontani, frassini, ecc., di inusitate dimensioni. Giunti al Passo della Teglia (m.1387) si imbocca il sentiero segnalato F.I.E. con due cerchi pieni rossi salendo nel bosco con pendenza tranquilla, incontrando un’ampia e profonda dolina carsica, detta “di S.Lorenzo” dai ruderi di una piccola chiesetta dedicata un tempo a tale Santo. In questo sito, si trova un grande masso isolato quasi al centro della distesa prativa della dolina forse altare sacrificale delle popolazioni celtiche oppure sistema di raccolta acqua piovana. In alto si trova una lastra di pietra infissa verticalmente nel terreno,ritenuto un menhir. Usciti più avanti dal bosco, un tratto di sentiero pianeggiante ci condurrà sino al Passo della Mezzaluna dove incroceremo una carrareccia proveniente da Rezzo e su di essa proseguiremo il nostro cammino.
La strada prosegue ora in leggera salita sin quasi a raggiungere la Casa dell’Alpe, un alpeggio ancora utilizzato ed anzi ben rimodernato. Alcune centinaia di metri prima delle stalle dovremo però lasciare la sterrata e risalire il pendio alla nostra sinistra, per tracce di sentiero, sino a portarci faticosamente al di là del crinale che scende da ovest dal massiccio del monte Monega.
Giunti ad un valico poco marcato, proseguiremo poi decisamente verso sinistra sino al Passo Pian del Latte. Dalla cima del Monega il panorama è veramente eccezionale.
In basso ad occidente, la Valle Argentina, con Triora e Molini di Triora emergenti dalle vaste foreste davanti il Monte Toraggio e Pietravecchia; più a destra, la Cima di Marta, il Monte Grai, il Monte Gerbonte, il Saccarello, il Fronté Se la visibilità è buona, in lontananza ci appariranno, anche se alquanto sfumate, le vette più note delle Alpi Marittime francesi, come il Monte Bego e il Gran Capelet, e, più a nord, le nostre Alpi Marittime. A questo punto se ci avanza tempo ed energie il giro può avere una estensione molto interessante sino al Monte Frontè con la sua bella madonnina e altra vista da sogno scendendo verso il Colle del Garezzo e di lì risalendo il Frontè 2100 m
In caso contrario ( e va già bene ) si scende sulla dorsale opposta al Passo Pian Latte e di qui si prosegue a vista sulla traccia di dorsale che passa da Monte Bisciaire e giunge a l Prealpa . Qui ci può essere una via di fuda scendendo verso la vecchia chiesetta di San Lorenzo e poi giù a Rezzo , ma meglio continuare sulla dorsale, troverete un boschetto che può far sembrare che non si passi o ci si perda … qui seguite la traccia allegata che vi porterà con una bella traversata nel boschetto su un vecchio sentiero interamente ciclabile e divertente nel bosco ( vedi foto) sino a Cenova , da lì si sbuca al ristorante , una visita alla chiesetta e alle sculture in pietra e poi giù velocemente a Rezzo.
Gran bel giro