Dal parcheggio proseguire per qualche metro a destra fino ad individuare una stradina in selciato che sale ripidamente. Seguirla fino alle ultime case e proseguire sul sentiero che costeggia da prima una vecchia casa e poi si insinua in un bosco di betulle; si perviene quindi ad una strada poderale (la cosiddetta strada “San Giacomo Montagna Carema”) e seguirla fino a poco prima della località Balmetta. Qui si intercetta una pista che sale ripida a sinistra e, costeggiando un paio di vecchie baite, si infila nel bosco (segni bianco/rossi visibili): seguirla fino ad arrivare alla località Trucchetto e da qui imboccare il sentiero per la Punta Cressa (indicazioni). A questo punto arrivare a Punta Cressa è abbastanza semplice e, in alto dove non si trovano facilmente le ultime tracce, si può seguire liberamente il pendio fino ad arrivare in cresta. Seguire la cresta fino a pervenire alla punta e da qui seguire il sentiero che conduce facilmente all’alpe Bechera. A questo punto arrivare alla croce del colle dei Giassit è pura formalità. Si prende ora l’evidente sentiero che, verso est, porta in circa una ventina di minuti al colle della Lace: da qui si segue verso sud l’evidente cresta che porta prima a Punta Tre Vescovi e poi al redentore di Mombarone: fare attenzione che il sentiero in un paio di punti è abbastanza esposto. Dal Mombarone si scende prima al rifugio e poi al sottostante bivacco: qui si trova il sentiero che scende a destra verso Trovinasse passando per l’alpe Mombarone prima e la Garitta poi. Seguendolo si va ad incrociare nuovamente la strada San Giacomo Montagna Carema da ripercorrere a ritroso verso il Maletto. Complessivamente sono circa 14 Km che possono essere percorsi senza troppa fatica in 5 o 6 ore.
- Cartografia:
- Carta della VALLE DORA BALTEA CANAVESANA (MU Edizioni) - Alpi Canavesane 1:20000
- Bibliografia:
- Guida dei monti d'Italia - ALPI BIELLESI E VALSESIANE - Touring Club Italiano