
Itinerario di interesse esclusivamente amatoriale.
La descrizione che si riporta è riferita a condizioni primaverili con cresta ancora abbondantemente innevata. Il estate, con cresta secca e asciutta, le difficoltà, il percorso e i passaggi potrebbero essere anche molto differenti.
Da Campiglia procedere sullo sterrato (sbarra prima del ponte sul Campiglia solitamente sempre alzata), che con moderata pendenza prende quota, fino ad immettersi nella splendida Piana di Azaria, che va attraversata tutta per intero (tre km senza mai prendere quota).
La sterrata seguita si qui, cede poi il passo al sentiero n.620 all’altezza delle Gr. Barmaion. Seguirlo evidente a mezza costa sul lato sx orografico del vallone, fino alla gorgia originata dal rio del Rancio, che va attraversato con risalita sempre per sentiero sul lato opposto.
Una volta guadagnato il sommo dell’opposta sponda, abbandonare il sentiero che prosegue verso le Grange Giardini del Rancio, e procedere su traccie di sentiero in direzione nord-ovest.
Ad un certo punto ci si trovera’ in una conca con di fronte un netto e ripido canale, solitamente innevato fino ad inizio di stagione. Risalirlo sino al suo termine fino ad uscire sulla dx su terreni ripidi, al sommo dei quali il resto del tragitto al Colle Miserino diventa subito evidente sulla dx salendo. A ovest continuando, si finisce alla Bocchetta della Scaletta.
Di per se gia’ una bella escursione di tutto rispetto. Gli ultimi 30m sotto il Colle (Miserino), i primi 20 a 45°,gli ultimi 10 a 50° (indispensabili picca e ramponi).
Dal colle a dx la cresta si presenta con tutta una serie di aguzze elevazioni solo apparentemente insuperabili. E’ possibile evitare tutto il primo lungo tratto (500m ca di cresta), dove sono concentrate le massime difficolta’ sfuggendo ad esse camminando alla base lato valdostano, fino ad immettersi in un canale, con orientamento nord-ovest, da dove giunti a un evidente colletto rimane solo piu’ il testone finale da risalire (brevi muretti verticali, parte in neve, parte su ghiaccio, piu’ una breve goulotte prima del punto culminante).
Ma allo scopo di evitare che in buona misura la traversata venga a perdere gran parte del suo interesse e’ consigliabile seguirla sul filo da subito.
Una qualvolta guadagnata la vetta della P.Miserino sull’opposto versante, immaginando di procedere verso est, ecco che subito si intravvede la sola e unica possibilita’ di discesa, sfruttando il filo di cresta fino in prossimita’ di un salto, al quale e’ possibile sfuggire alla sua sx (lato nord) per un pendio canale poco accennato (pendenze fino a 60° per diverse decine di mt) interamente su neve, con spostamento progressivo sulla sx (immaginando di guardare da monte) fino a portarsi sulla verticale del costone nord della montagna, fuori cosi dalla massima esposizione.
Sempre su terreno ancora decisamente ripido (attenzione alla formazione di zoccolo per neve collosa se la montagna e’ fortemente innevata), guadagnata la conca sottostante la cima, un 100m ancora da risalire occorrono per toccare il vertice della piu’ comoda e tranquilla Testa dell’Ariettaz, per ripidi ma docili pendii sul lato nord Valdostano.
Dalla Testa dell’Ariettaz cosi raggiunta, si puo’ beneficiare di un buon colpo d’occhio sulla svettante Miserino appena di poco alle nostre spalle, e su tutti i monti che la circondano, cosi come sulla vicinissima Testa della Nouva, Rosa dei Banchi, la vicina Tersiva, fino al piu’ lontano Monte Bianco.
Per la facile cresta nord-est in 10 minuti si raggiunge il colle dell’Aiettaz, da dove si reperisce il sentiero n.624 che consente di concludere toccando le Gr. dell’Ariettaz, questo bel giro ad anello di ampio respiro che si chiude ancora al fondo del Pian di Azaria, che va ripercorso tutto a sua volta fino a Campiglia.
- Cartografia:
- IGC 1:25:000 Gran Paradiso La Grivola Cogne n.101
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Gran Paradiso Parco Nazionale 3° ediz.
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