Si tratta anche qui di un percorso misto di sterrate e di sentieri, non adatti a chi vuole stare sempre col sederino sulla sella. Ma che vi darà delle emozioni aeree di luoghi dove non siete mai stati, voli di uccelli strani che vi accompagnano garruli, salti di camosci e stambecchi supiti e, se avete un po’ di c…, anche dei cervi e dei daini. E scusate se è poco.
Anche questo si fa da quando le bianche coltri gelate cedono il passo a sterminati campi di stupidi fiorellini che ondeggiano lievi al dolce vento ed al vostro passaggio (da maggio ad ottobre per i cuori di pietra).
Si parte da Cuneo m.543 (così si fa un bell’anello), oppure da Limone Piemonte m.1000.
–variante 1- Arrivati a Limone prendete la strada che porta alla partenza degli ex-impianti del “Cross”, quindi a sx direzione “Vallone Almellina”; dopo 1 km l’asfalto è finito ed inizia uno sterrato subito ripido, ma che poi spiana un po’: seguitelo fino alla fine, cioe’ fino a capanna chiara (1450), e poi ancora un pezzetto sotto il vecchio impianto di risalita, (1550) alla cima del quale parte il sentiero che va a sx, che aggira il “bec rosso”: seguite le tacche rosse senza lasciarvi sedurre da una traccia di sentiero che attraversa il rio e va a sx( è brutto, l’ho fatto altre volte): arriverete in un’ora, quasi sempre a piedi, su “Cima Baban” (2102).
Di qui uno stupendo inaspettato sentiero in cresta, tutto pedalabile, vi porta a sx, come se foste su un aliante, a “Punta Melasso”(2076), poi a Colla Vaccarile (2050); gia’ che ci siete, arrivate fino a Punta Mirauda, spingendo un po’(2157), poi tornate a Colla Vaccarile.
Qui scollinate in Valle Pesio e puntate drittoal gias vaccarile (1600) che vedete sotto di voi, evitate la deviazione a sx che porta al gias soprano canavere(senza uscita), state in leggera salita per superare un costone, poi in discesa; al fondo del vallone abbandonate questo sentiero che vi porterebbe al gias dell’ortica e pigliate giù a sx lungo la “Gorgia da Furnaza”: a quota 1250 incontrate il sentiero che scende dal “Pis del Pes”, prendete a sx, passate da Gias Fontana(1216), poi 500m più sotto deviate a sx, il sentiero passerà vicino all’osservatorio faunistico(cervi in recinto), dove trovate la sterrata (1100m), che , dopo che avete preso 2 volte a dx, con un paio di ripide ma corte zampette, vi porta a “pian delle gorre”(1032m). Di qui potete scendere su asfalto, oppure, meglio, ritornare in dietro e prendere la prima sterrata a dx, che vi porta a “Certosa di Pesio” (859m). E via a Cuneo, per di dove volete.
–variante 2- (La sconsiglio) Come variante 1, fino a Punta Mirauda(2157).
Di qui scendete a dx per cresta (attenti ai burroni a sx), fino ad un colletto “I Omi” (quota 1920), dove poi la cresta risale a “Punta Labiata Mirauda”, voi prendete giù al centro del vallone a dx per labili tracce di sentiero (tenetevi sempre a sx del piccolo rio scendendo): dal colletto un’ora tutta a piedi e arrivate con un po’ di fortuna , (perché il sentiero è proprio brutto e bisogna stare attenti a non perderlo) arriverete all’ “Osservatorio faunistico” di cui sopra… poi come –1—
–Variante 3—Come variante –1—fino a Cima Baban(2102).
Di qui andat a dx, passando vicino al curioso colletto nord del cross (2141), continuate scendendo fino a q.1980 poi risalite un po’ fino al “Colle del Carbone”(2019), poi giù in picchiata al “Gias dell’Ortica”(1855), continuate a sx in leggera discesa, ignorate deviazione a sx e continuate diritto in mezzo alla conca delle carsene, ora in salita, fino al “Passo del Duca” (1989).
QUI GODETEVI LA VISTA DEL Marguareis, della conca delle carsene e di tutto il resto e poi scavalcate di là tra boccette, stando attenti per i primi 20m di dislivello al fondo del sentiero, poi ignorate la deviazione a dx che vi porterebbe ai gias del Marguareis e a Porta Sestrera, ma questo e’ un altro discorso e scendere di lì a certosa il sentiero è brutto.
Prendete invece a sx e, quasi tutto in sella, arrivate al “Gias dell’Arpi”(1435), ignorate deviazione a sx, tenete la destra e, con uno stupendo sentiero che aggira il “Prel”, attraversato un ponte in legno, giungete alla sterrata che vi porta a “Pian delle Gorre”(1032). Poi come variante –1—
–Variante4—come variante 1 fino a “Punta Mirauda” (2157)
Di qui in discesa, a sx, raggiungete il “colletto Mirauda”(2080), poi a dx percorrete la bellissima cresta spartiacque di “Collapiana”, fino a “Cima Pitte’”(2175). Di qui se ne avete voglia potete continuare in cresta ed arrivare alla croce della risalta(2404m), ma dovrete scendere molto spesso, specie da metà in poi.; comunque poi tornate a cima pitté. Ora non vi resta che buttarvi giu’ nella valle pesio sull’aerea cresta che se ne diparte: la farete quasi tutta in sella, se siete abbastanza bravi, raggiungendo il “Gias sottano Pitté”(1628). Là trovate una sterrata che percorre tutto il vallone di Rumiano e che vi deposita sull’asfalto a quota 800, un km a valle di Certosa di Pesio.
–Variante 5—( devo ancora percorrerlo, ma lo farò presto) come variante –4—fino al colletto Mirauda(2080).
Qui scollinate in valle pesio verso il “Gias soprano del colle”(1960), ora andate decisamente a dx senza perdere quota per 2-300m di lunghezza, poi scendete accanto ad un rio fino al “Gias Barmazza”(1524); qui potete continuare a scendere nel vallone Cravina , a dx, in sentiero, fino a quota 1100 circa, dove trovate una sterrata che vi porta sull’asfalto a quota 831m, 500m a valle della certosa; oppure, da gias barmazza(1524), risalire a sx, per 64m, fino a raggiungere il “Gias sottano del colle”(1588), lì, per sterrata, giù nel vallone rumiano, come variante—3—
A presto, forse, la cartina.
- Cartografia:
- cartoguida 2 ediz. blu al 25.000 Alta Valle Pesio