La difficoltà EE/F non è data da particolari passaggi impegnativi, ma alla pessima qualità del terreno per i 100 m di dislivello da scendere dalla Pointe du Lamet all'ex ghiacciaio. Consigliabile visionare bene il percorso migliore di discesa dalla cima del Lamet, perchè poi dopo non si ha una visione completa.
Se effettuato a inizio stagione meglio avere al seguito piccozza e ramponi.
Il dislivello tiene conto delle risalite cumulate.
Punto di partenza alternativo: lungo a SS25 si continua ancora oltre i tornanti dopo la carriere du paradis, dove a quota 2050 m (cartello di colore giallo); posteggiando a bordo strada appena sotto ad un bunker militare.
Da dove si è lasciata l’auto si percorre la strada sterrata per l’Alpe Tour/Rifugio Stellina, tagliando eventualmente i primi tornanti, per poi superare il cartello di divieto di transito oltre il quale la strada diventa molto aerea e panoramica sulla sottostante Val Cenischia. Percorrendo la strada qualche centinaia di metri dopo il cartello, sulla sinistra si incontra il cartello indicatore Baraccone de Chamois 1h30′.
Il sentiero, che con ampie svolte risale il pendio erboso est della Punta Baraccon des Chamois, é una vecchia mulattiera militare ormai inerbita ma sostanzialmente ben conservata (sono possibli delle scorciatoie salendo per i ripidi prati). Si incontra a circa 2500 m anche una fonte. Terminata la lunga serie di svolte, con un traverso ci si immette in una conca prativa posta tra il Baraccon des Chamois a sinistra e i primi pendii della Pointe du Lamet.
Sempre seguendo la mulattiera, o a piacimento tagliando i tornanti fuori traccia, si sale verso nord-ovest puntando alla sella dove sono presenti alcuni resti di fortificazioni a 2670 m. Il sentiero prosegue momentaneamente sul versante rivolto verso la diga del Moncenisio, toccando in breve una seconda casermetta a 2750 m. A questo punto proseguire sulla destra della casermetta, ritornando sul versante della montagna fin’ora percorso, seguendo la traccia abbastanza marcata tra magri pascoli e i primi affioramenti rocciosi. Ci si sposta quindi in pieno versante sud, e quando l’ambiente diventa completamente detritico si affronta un primo tratto molto ripido e faticoso, dove la vecchia mulattiera è ormai scomparsa, ed in particolare in un tratto si sale davvero con fatica su sfasciumi mobili e ripidi, seppur senza pericoli. Si prosegue in direzione di una barriera rocciosa, che si aggira abbastanza comodamente sulla destra, per poi sbucare su un pendio, sempre detritico, molto più dolce dove il sentiero torna più agevole. Si sale questo pendio, via via più ripido puntando ad uno stretto intaglio ben evidente, raggiungibile con un breve canalino anche qui molto ripido e di terreno friabile. Sbucati all’intaglio si apre il plateau di nevai e detriti 3430 m a breve distanza dal Signal du Lac (a sinistra) e sotto il Signal du Lamet a destra. Una traccia piuttosto evidente percorre a mezza costa il pendio ovest del Signal du Lamet (volendo una traccia prosegue sul crestone e permette di salire in cima 3483 m), e continua un po’ più labile e scoscesa sino alla piccola depressione tra Signal e Pointe du Lamet. Attenzione perchè qui nel 2017 si è verificato un imponente crollo del Signal du Lamet verso la Val Cenischia, che ha cancellato una parte di sentiero rendendo un breve passaggio un po’ aereo ma evitabile abbassandosi a sinistra. Prestare attenzione perchè il terreno continua a essere in movimento e si verificheranno ulteriori smottamenti.
Dall’intaglio si continua passando a mezza costa sotto la Pointe du Lamet, finchè la traccia inizia a salire verso destra con decisione, risalendo una sorta di canalino, dove è frequente trovare il terreno ghiacciaio o verglassato perchè in ombra, e aiutandosi con le mani si perviene all’intaglio che permette di uscire sul versante opposto, proprio alla base del torrione sommitale della Pointe du Lamet.
Ora si nota la Roche Michel guardando verso est, che ha la forma di un vasto altopiano allungato che culmina appunto con la cima.
Occorre scendere, seguendo la labile traccia di sentiero negli sfasciumi, sul crestone nord della Pointe du Lamet in direzione del Col du Lamet e della Pointe de la Haie; si aggira una piccola asperità sulla destra e poi si torna sull’ampio crestone fino che questo spiana. Qui è il punto in cui si deve scendere verso la conca dell’ex ghiacciaio della Roche Michel, a destra, per circa 150 m di dislivello (oltre ai 50 già persi dal Lamet). Il percorso non è obbligato ma nemmeno così libero, per evitare di finire su terreni ulteriormente ostici e sul alcune balze più a sinistra. Se il primo tratto di discesa è abbastanza agevole, dopo il terreno peggiora, come riferimento conviene tenere una fascia di rocce più grosse, per poi abbandonarsi agli sfasciumi fino al termine del pendio, che può presentare nevai residui. Una volta raggiunto il pianoro, quota 3306 m, si deve puntare con percorso a piacere in direzione est alla Roche Michel; si può sia passare sulla destra sfruttando una parte residua del glacio-nevaio, sia al centro (lasciando a sinistra ciò che resta del ghiacciaio vero e proprio). In ogni caso senza difficoltà (ma anche senza traccia alcuna) si giunge alla cima, breve castelletto roccioso 3429 m.
La discesa (anche se si dovrà risalire di 200 m alla Pointe du Lamet) avviene per lo stesso percorso di salita.