Divertenti percorsi di arrampicata su difficoltà contenute; roccia molto lichenosa e poco proteggibile.
Vari itinerari per raggiungere la vetta:
a) Via Normale per la cresta est-nord-est (PD+). Dalla base della cresta sud-ovest aggirare a destra su tracce il pendio erboso-detritico e continuare la salita alla base della parete sud-est del Bric del Mezzodì fino a giungere al di sotto della massima depressione che lo separa dai Rochers Cornus, che costituisce il Colletto del Mezzodì m. 2.853. Salire un breve canale di rocce rotte per portarsi sul colletto; percorrere la cresta inizialmente elementare, poi superare una placca fessurata alla quale seguono alcuni spuntoni aerei fino a giungere alla vetta est. Ritorno per il percorso di salita; dal becco che sovrasta la placca esiste una sosta di calata per una breve doppia.
b) Parete sud-est (PD+). Dalla base della cresta sud-ovest aggirare a destra su tracce il pendio erboso-detritico e continuare la salita alla base della parete sud-est del Bric del Mezzodì fino a giungere al di sotto della verticale della cima ovest. Attaccare la parete appena a destra dell’accenno di canale che proviene dalla selletta ad est della punta ovest; superare i vari gradini della parete con divertente arrampicata (max II) giungendo alla selletta ed in breve con facile scalata si perviene alla vetta ovest. Discesa: dallo spuntone a fianco della vetta ovest, dove si trova un foro, sono piazzate una serie di calate in doppia fino alla base della parete sud-est, tuttavia sono da verificare bene; è consigliabile percorrere la cresta aerea verso la cima est e da questa scendere con l’it. a).
c) Cresta sud-ovest (AD-). Utile martello per ribattere i chiodi presenti e cordini per spuntoni, volendo può tornare utile un set di nut o friend, corda almeno da 60m per le calate. Dalla base della cresta sud-ovest aggirare a destra su tracce il pendio erboso-detritico ed imboccare in breve tempo una traccia che conduce a sinistra su una evidente cengia (la più grande e bassa delle due che si vedono dal basso) in parte erbosa la quale viene percorsa per portarsi fino in cresta. [Variante D-: dalla base della cresta sud-ovest salire direttamente la parete sfruttando i punti più agevoli i quali presentano tuttavia alcuni passaggi di V]. Salire la paretina al termine della cengia e sbucare sul filo di cresta (ch.), quindi spostarsi lato O e salire una paretina verticale (III+, 1ch.), sosta poco dopo su cordone. Proseguire in piano, fin contro il salto successivo (2 ch. di sosta), salire brevemente in verticale (friend incastrato) e quindi traversare la placca sx (III). Spostarsi di nuovo verso dx (max III), fino a raggiungere una sosta con cordone. Proseguire in diagonale verticale verso sx, puntando ad un evidente spuntone contro cielo. Si sale verticalmente fin sotto e quindi in diagonale a sx (III+, 1 ch.), sbucando ad una forcellina (2 ch. di sosta con cordino). Proseguire ora con divertente arrampicata lungo i vari risalti, superando alcuni torrioncini, scalabili con piacevole arrampicata (III, passi di III+). Dopo un tratto poco inclinato, si segue una facile serie di placche che portano sulla vetta ovest.
Discesa: dallo spuntone a fianco della vetta ovest, dove si trova un foro, è piazzata la prima sosta (spit+cordino, calata da almeno 40m oppure 30m più breve disarrampicata facile, max II); da lì una seconda calata più breve (2 ch. e cordone rosso nuovo) deposita alla base di una placca. Obliquando verso sx (faccia valle) si disarrampica con passaggi di II° fino alla base della parete. Lungo la parete sono attrezzate altre calate, tuttavia sono tutte da verificare bene. Altrimenti dalla cima W si può percorrere la cresta aerea verso la cima E e da questa scendere con l’it. a).