Il periodo adatto per salire la Meyna va da luglio a ottobre, talvolta anche novembre se non nevica.
Poco oltre l’inizio del sentiero ch’è uno slargo dove si può parcheggiare l’auto.
Il sentiero (sempre largo e molto evidente) sale inizialmente ripido con varie serpentine sulla sinistra del vallone (Vallon Riou de Pinet), sovrastati dalla Tete de Brequets con varie torri e guglie, fino a raggiungere il centro del vallone che poi risale tenendosi al centro su una comoda mulattiera. Al primo bivio che incontriamo (quota 2215 m.) si deve proseguire sul sentiero di destra (una stradina sterrata) (indicazione Rocher du Piroulire) che gradualmente sale e si inoltra nel Vallon de Viraysse, dove si vedono distintamente sia la Tete de Viraysse (con il forte omonimo sulla vetta) a destra e la Meyna (parete Nord) sulla sinistra.
Trascurando un bivio sulla sinistra (diramazione che porta al Col du Vallonet) la stradina sale al centro del vallone raggiungendo la conca dove è situato il primo forte, Le Baraquement de Viraysse m. 2503. Dal forte si piega su una stradina che piega a destra e con numerosi tornanti sale al Col de Mallemort m. 2558. Dal colle, trascurato il sentiero di destra che scende verso Larche, si prosegue a sinistra lungo la stradina militare che con varie serpentine conduce al Col de Viraysse m. 2721 (da qui si gode di una splendida visuale sul versante e parete Sud della Meyna, con la parte alta del nostro itinerario di salita). A breve distanza dal colle è possibile salire la Tete de Viraysse m. 2772, seguendo la stradina sulla destra che in 10 minuti di cammino, porta al forte (Batterie de Viraysse) posto sulla cima.
Dal colle si va a sinistra, seguendo il filo del crestone che porta verso la parete Sud della Meyna (indicato da vari ometti), i cui tratti più impegnativi possono essere aggirati su tracce di sentiero a sinistra (ometti). Un tratto più ripido, che presenta facili passaggi di arrampicata porta su un costone roccioso, da qui, con una breve discesa a destra di pochi metri, la traccia di sentiero porta alla base della placca inclinata di 15 m. dove ha inizio la parte alpinistica.
Si sale la bella placca inclinata, al centro oppure seguendo la fessura obliqua, con passi di II, uscendo sulla sinistra nei pressi di un terrazzino dove è presente un chiodo e un anello di cordino (ottimo punto di sosta, per assicurare i compagni di cordata, e per una eventuale calata in doppia quando si scende). Oltre il terrazzo si prosegue prima a sinistra, arrivando ad un colletto, dal quale si volge verso destra, su cengette e facili rocce, entrando nell’ampio e grandioso anfiteatro roccioso a forma di imbuto della parte superiore della parete Sud della Meyna. Si prosegue piegando gradualmente verso destra, superando cengette e gradini rocciosi, raggiungendo una rampa chiusa da alcuni giganteschi blocchi rocciosi, qui si supera un passaggio caratteristico, il blocco incastrato, e poi una rampa di detriti mobili (che richiede attenzione !) porta verso un altro colletto (sono presenti vari ometti) che immette in un secondo anfiteatro roccioso.
Qui si sale prima a sinistra, si raggiunge un costolone roccioso che si sale direttamente con qualche piacevole passaggio di facile arrampicata, arrivando sotto il salto roccioso terminale.
Qui si traversa una facile placca a destra, arrivando sotto il canale-camino roccioso finale, che si può risalire direttamente (variante), con qualche passo di III uscendo pochi metri sotto la cima, oppure aggirarlo a destra per una seconda placca, e poi per alcuni gradoni rocciosi si piega sinistra, dove facili roccette portano in vetta alla Meyna, sormontata solamente da un grande ometto di pietre. (ore 4,00 / 4,30 dal bivio a quota 1925 m., a seconda delle condizioni della montagna e del proprio allenamento).
In discesa si segue la stessa via percorsa in salita, facendo la dovuta attenzione al pietrame mobile e a non smuovere sassi, soprattutto in presenza di altri alpinisti che salgono verso la cima)
- Cartografia:
- IGN foglio 3538 ET Aiguille de Chambeyron in scala 1:25000
- Bibliografia:
- Nelle Alpi del Sole di A, Parodi - 3000 sans frontieres di A. Pirovano e B. Ranc