Il forte dislivello e i lunghi tratti dove occorre spingere o portare la bici consigliano di affrontare questo giro solo con il dovuto allenamento oppure di spezzarlo ulteriormente in più giorni grazie alla numerosa presenza di punti di appoggio sul percorso.
La salita alla Merciantaira (o Grand Glaiza) rappresenta la ciliegina sulla torta di questo stupendo anello ma può anche essere evitata riducendo l'impegno del 1° giorno di circa 450 m.
D1 2400 m D+ di cui almeno 1100 in portage/spinta ciclabilità salita 60% discesa 90%
D2 2000 m D+ di cui almeno 550 m in portage/spinta ciclabilità salita 70% discesa 98%
1° GIORNO
Da Bousson (1428 m) si comincia a salire su strada – prima asfaltata e poi sterrata – in direzione del lago Nero transitando nei pressi della Capanna Mautino (2104 m). Dal rifugio si continua a salire sulla principale per qualche tornante fin nei pressi dell’osservatorio delle truppe alpine (recente struttura militare in legno a quota 2177 m ca), dove si stacca una traccia a sinistra in direzione del lago di Fontana Fredda. Con percorso interamente ciclabile la traccia porta ad un colletto innominato sopra il lago. Da qui si scende in single track sul versante francese fino ad individuare, poco sopra un appartato laghetto, la evidente traccia sempre ciclabile che verso sinistra porta prima al col de Bousson e poi al col Bourget (2163 m). Dal col Bourget si imbocca l’evidente e facile sentiero che scende verso sud nel vallone di Les Fonds de Cervière che deposita sul nastro asfaltato che risale la valle della Cerveyrette (1880 m). Si segue la strada asfaltata in salita fino alla splendida località di Les Fonts (2040 m). Da qui inizia la lunga e impegnativa salita per il col du Petit Malrif (2830 m) ciclabile solo a tratti nella parte centrale. Ma le fatiche non finiscono a questo colle (dal quale volendo si può già divallare verso Abriès ma è sconsigliabile in quanto la discesa all’inizio non è ciclabile). Occorre salire al vicino Pic du Malrif, scendere brevemente sul lato opposto al col du Malrif e, sempre spingendo la bici, percorrere l’intera Crete aus Eaux Pendantes in direzione della punta Merciantaira. A quota 3150 m ca. è consigliabile lasciare la bici (la discesa non sarebbe più ciclabile) e raggiungere la vicina e panoramica vetta a piedi. Tornati alla bici si scende con attenzione lungo la traccia di cresta (percorso incredibilmente quasi interamente ciclabile) e con breve risalita a spinta tornare sul Pic du Malrif. Da qui imboccare l’evidente traccia che scende con percorso spettacolare e a tratti esposto (ma comunque ciclabile) l’intera dorsale sud della montagna fin sulla riva del lago le Grand Laus (2581 m). Da qui continuare la discesa su percorso in generale meno tecnico in direzione di Abriès (ignorare bivio a dx verso Aiguilles). La discesa è spesso filante ma occorre fare molta attenzione ad un lunghissimo traverso sotto il lago che presenta tratti in forte esposizione. Un ultimo lunghissimo ed idilliaco traverso porta a raggiungere l’abitato di Abriès dove numerosi sono i posti tappa dove è possibile dormire.
2° GIORNO
Da Abriès si segue il fondovalle RN D947 fino ad Aiguilles dove si entra nell’abitato che si attraversa completamente fino a trovare sulla destra una strada in salita (balise bianco rosse del GR58A) che va seguita fino ad un tornante per imboccare sulla sinistra un’altra strada in salita (1506 m) che diviene presto sterrata e presenta pendenze importanti fino a quota 1677 m dove si stacca un sentiero (indicazioni per Meyriès). Si imbocca il sentiero in salita con tratto di spintage di 150 m circa fino a raggiungere una pista sterrata che va seguita verso sinistra raggiungendo con percorso veloce e panoramico l’abitati di Meyriès (1700 m). Da questo villaggio si continua a salire su sterrato passando per Rouet (1800 m) e raggiungendo la Bergèrie du Peàs (2024 m). Continuare per l’evidente carrareccia su pendenze più impegnative fino a quota 2300 m dove, poco dopo aver superato un ruscelletto, si stacca un sentiero a sinistra in direzione del col de Peàs (2636 m) che si raggiunge un po in bici ed un po a spinta. Abbassata la sella ci si butta sul lato opposto senza possibilità di errore fino a raggiungere l’abitato di Les Fonts da cui si era già transitati il primo giorno (discesa abbastanza tecnica ma interamente ciclabile ad eccezione di un breve tratto nella sezione centrale). Appena usciti dall’abitato si svolta a sinistra abbandonando subito l’asfalto in favore di una pista sulla sinistra che offre ancora alcuni bellissimi tratti di discesa nel bosco. Recuperato l’asfalto in località Les Chalps lo si segue in discesa fino ad individuare il bivio sulla destra per la borgata La Chau (1878 m) che si raggiunge. Sulla sinistra occorre individuare un sentiero poco segnalato in direzione del Replat du Gondrand (attenzione a non seguire la più evidente e ripida traccia per il lago Nero). Seguire il sentiero che in breve si fa più netto alternando tratti ciclabili ad altri a spinta raggiungendo il Lac de Sarailles (2236 m). Con un ultimo breve tratto a spinta raggiungere la sovrastante Cabane des Douanieres (2311 m) dove sulla destra parte l’evidente e segnalato sentiero per il lago Gignoux. Con percorso veloce e molto panoramico (breve rampa ripidissima nella prima parte) si raggiunge il lago Gignoux o dei 7 colori dal quale un breve tratto a spinta permette di guadagnare il sovrastante colletto (2388 m). Inizia così l’ultima discesa che completamente in single track porterà al punto di partenza. Si raggiunge la Capanna Mautino passando nei pressi del lago Saurel (tenere a sinistra dopo il lago) e dell’osservatorio delle truppe alpine. Attraversare la sterrata di fonte al rifugio per proseguire in direzione nord su sentiero (FC4 su Fraternali) tenendo la destra ad un successivo bivio (VE su carta Fraternali). Incrociata la strada sterrata che collega Sagna Longa alla caserma di Fonte Tana si svolta a destra per abbandonare la sterrata dopo poche decine di metri imboccando sulla sinistra un sentiero (FC2 su Fraternali) fino a incontrare, al termine di un canalone con fondo smosso, un bivio dove va tenuta la destra fino ad intersecare la sterrata in località Chalpe (1771 m). Attraversarla per continuare, tenendo la sinistra, su di una ripida e velocissima pista forestale che in breve conduce ad incrociare la strada per il lago Nero nei pressi del Pilone del Buon Soccorso. Raggiunta la sterrata svoltare a sinistra e abbandonarla dopo pochi metri per imboccare una ripida mulattiera sulla destra (FC1 su Fraternali) raggiungendo gli edifici di una colonia e sbucando infine sulla strada del lago Nero appena a monte dell’abitato di Bousson.
- Cartografia:
- Fraternali n.2 IGN 3537ET 3637OT 3536OT
- Bibliografia:
- Western Trails di Matteo Zunino it.57