Inizia poco sopra l’abitato di Buggio, (tabella con l’indicazione Colla Melosa)nei pressi di una santella, con alcuni ripidi tornanti,(segni bianco/rossi)poi per mezza costa taglia le verticali pareti della Valle delle Tane, (dx orografica)si prosegue quasi in piano fino al torrente Nervia, che si attraversa da qui in poi, svariate volte.Lungo la salita si noteranno parecchi ruderi a testimonianza di antichi insediamenti, contornati incredibilmente da numerosi terrazzamenti.Abbandonato il fondovalle, si prosegue per ripidi tornanti, risalendo un vasto bosco di aceri, posto sulla sx orografica e sovrastato da imponenti pareti verticali.Raggiunta la quota di 1300 mt. circa, occorre risalire un ripido tratto molto esposto che supera il punto più debole della parete, per inoltrarsi nel fitto bosco di abeti bianchi del Monte Corma. Si arriverà ad un pianoro panoramico,nei pressi di un tavolo con panche, si prosegue a dx in discesa lungo la pista di fondo fino alla Colla Melosa. Se invece si vuole proseguire per il Mt. Pietravecchia o il Mt. Grai occorre andare a sx sempre per la pista di fondo fino alla carrozzabile.
Le ultime ricerche hanno permesso di valicare queste date, ricollegando il sito di Pigna a origini molto piu antiche che risalgono all’epoca degli insediamenti liguri preromani molto spesso connessi a religioni arcaiche e in parte di origine celtica, come quella delle dee Madri e del culto delle Acque simboleggiato dalla base termale di Lago Pigo.
I fondi agricoli romani (ad eccezione del Bucinus = Buggio) erano grossomodo situati all’altezza media di 600 m., su terrazzi naturali volti a sud, cioè in posizione ottima per le coltivazioni.
- Cartografia:
- IGN Val Nervia e Argentina