Sconsigliato con verglas o nebbia.
Raggiunta la Valle Stretta, la si percorre fino agli alpeggi prima dei grossi parcheggi sotto i rifugi, dove si lascia l’auto. Si attraversa subito il torrente sul ponte, e dopo un breve tratto di sentiero si inizia a salire su ghiaioni il conoide del canale alla sinistra delle propaggini della Punta Gasparre.
Raggiunto il canale, questo curva a sinistra e si restringe, conviene appena possibile scendere sul fondo e risalirlo superando i massi più stabili con facili e continui passi di I per circa 200 m di dislivello. Quando sulla sinistra appare un arco naturale do roccia (alcune carte indicano Passo della Gallina), si esce dal canale passandovi sotto, e si reperisce una vaga traccia (ometti nei punti chiave) che brevemente risale il pendio di erba e ghiaia, raggiungendo un curioso pinnacolo. Si sale a monte di questo, finchè non si giunge di fronte ad uno sbarramento roccioso. Si piega per cengioni molto friabili a destra, raggiungendo dall’alto il termine del canale precedentemente salito. Ora si deve passare su una stretta cengia molto esposta (ometto) evitabile salendo per roccette bene appigliate con passaggi di II.
I due percorsi si collegano poco sopra, questo è il passaggio chiave per accedere al pendio superiore. si sale con percorso libero per ripidi pendii di ghiaia, andando a destra si trova terreno più morbido ma più esposto sul canalone sottostante, a sinistra si sale per gradoni e terrazzi con più appigli. Poco prima del cambio di pendenza si scorge una traccia a sinistra, la si raggiunge e si sbuca su un bel pianoro con un grosso albero solitario.
Qui la traccia svanisce, e ci si addentra con percorso libero nel Vallon Froid, una immensa pietraia di massi di medie dimensioni. Superatala faticosamente l’ambiente cambia, il vallone si allarga e si presenta davanti una grossa conca di erba e sabbia. Si punta ora verso il Colle del Pissàt, rintracciando vaghe tracce, giungendo sul crestone detritico. Lo si segue con un semicerchio verso sinistra, passando al di sopra di un evidente pinnacolo, fino a giungere alla base della cresta SE della Punta Melchiorre.
A Prima vista sembra insormontabile, ma sul versante della valle della Rho una traccia attraversa prima alcuni canaloni, e poi risale un sistema di fessure rocciose, prima una molto facile, poi una seconda di 20 m con passaggi di II ben appigliati (casco obbligatorio).
Usciti dal camino si sbuca sul pendio sospeso, dove molti ometti attraversano la pietraia e senza più difficoltà si raggiunge la cima, contrassegnata dal nodo di confine n°33.
Discesa sul percorso di salita, con molta attenzione nei passaggi chiave.
- Cartografia:
- ICG n°104