Sufficienti due mezze corde e qualche friend medio-grande.
La via, a causa delle numerose ripetute, ha preso qualche grado in alcuni passaggi per il notevole "unto" sugli appigli (al passaggio della radice, in libera 6a), talvolta obbligati.
L1 – III
Dal fittone storto obliquare verso destra fino ad un altro fittone (molto in alto), dopodichè obliquare verso sinistra alla sosta.
L2 – IV
Salire sfruttando la fessura (non andare in direzione del vecchio chiodo con cordone) e superare i blocchi verso sinistra, fino alla sosta alla base del diedro.
L3 – V
Salire il diedro con buoni appigli ma molto unto nel tratto iniziale e continuare per risalti verso sinistra.
L4 – V-
Verticalmente in direzione del primo fittone resinato superando una piccola pancia oltre la quale si prosegue dapprima verso destra quindi verso sinistra sino alla sosta.
L5 – V
Bella lunghezza, più impegnativa della precedente con qualche passo delicato su roccia talvolta scivolosa. Diedro verticale e sosta.
L6 – V+
Famoso passaggio della radice (che non c’è più). Salire in direzione del fittone resinato dal quale ci si alza un po’ e con un passo su muretto verticale piuttosto unto si traversa a destra (in libera passaggio di 6a causa unto), oltre lo spigolo (buone prese per le mani). Continuare per un vago diedro e sostare sulla cengia (dove hanno bivacco gli apritori).
L7 – IV
Sopra la sosta per roccia un po’ rotta, traverso verso sinistra e rientrare al successivo diedrino. Placchetta e successive balze.
L8 – IV
Salire per balze fin sotto a un tratto aggettante puntando verso destra, in direzione di una piccola nicchia.
L9 – V+ (oppure IV+/A0)
Traversare a sinistra su placca: gli appigli sono buoni, gli appoggi per i piedi decisamente unti. Continuare per un diedrino verticale esposto, oltre il quale si sale verso destra ad una sosta su un piccolo pulpito.
L10 – IV
A sinistra, poi in verticale per rocce lavorate.
L11 – IV
A sinistra qualche passo fino al vecchio chiodo continuando su facili roccette ed erba. Con corde da 60 metri si può ignorare la sosta e continuare per traccia si sentiero fino alla successiva sosta alla forcella di uscita.
DISCESA
Dalla forcella seguire la traccia che in breve raggiunge il sentiero ripido di discesa proveniente dalla vetta del Medale. Nel periodo invernale è possibile trovare tratti ghiacciati.
Piccola nota: sul traverso nel 1977 c'era scritto "RAVANA E TACI".
- Cartografia:
- del lecchese
- Bibliografia:
- ARRAMPICATE SPORTIVE FRA LECCO E COMO