Circa 500 m di dislivello finali sono quasi privi di sentiero (pietraie e tracce); ad inizio stagione con neve possono essere utili piccozza e ramponi, ma con il vantaggio di avere parte delle pietrie ricoperte da neve e meno faticose.
Da S.Anna di Valdieri si seguono le indicazioni per il Rifugio Dante Livio Bianco, salendo lungo una stradina che si inoltra tra la via fino alle ultime case, per poi diventare una bellissima mulattiera a tratti lastricata. Si inizia a salire con buona pendenza nel bel bosco di faggi, in alto sul torrente sul versante idrografico sinistro. Dopo il primo tratto la pendenza diventa molto più dolce, e ci si inoltra nel cuore della Valle della Meris, fino ad uscire dal bosco nei pressi del Gias del Prato 1530 m.
Qui il vallone si allarga ed inizia ad offrire begli scorci panoramici. Si attraversa tutto il ripiano erboso nel suo centro, fino a riprendere la salita passando in alto in una gola del torrente. Si procede sul lato sinistro idrografico fino al Gias del Chiot 1700 m (trascurare una deviazione a sinistra) e si risale l’ultima parte del vallone, e dopo una breve serie di tornanti (qualche breve scorciatoia) all’improvviso si giunge al Lago Sottano della Sella; da qui a sinistra in 2 minuti si è al Rifugio Dante Livio Bianco 1936 m (2 h/2h 30′ da S.Anna).
Si prosegue sulla mulattiera con indicazioni Colle della Valletta, Passo di Valmiana e Lago Soprano della Sella, costeggiando il lago in alto sulla destra. Dopo un primo lungo traverso, il percorso del sentiero affronta un pendio erboso con una serie di tornanti, prima di giungere ad un vasto ripiano erboso, sotto il Colle della Valletta. Si trascura un sentiero a destra e si attraversa il pianoro in direzione della successiva lunga serie di tornanti (si vedono i muretti della mulattiera, che permette di salire la bastionata rocciosa, segno di antichi ghiacciai.
Qui si può scegliere se seguire l’andamento della mulattiera, allungando abbastanza il percorso, oppure appena al termine del prato, si individua una traccia (qualche ometto ma il percorso è logico) che con linea diretta raggiunge gli ultimi tornanti visibili della mulattiera. In ogni caso ri giunge al bivio per il Lago Soprano della Sella e Colle della Valletta. Volendo in 5 minuti a destra è consigliabile salire per vedere lo stupendo ed enorme lago Soprano della Sella 2349 m.
Al bivio (bella cascata e ruscello emissario del lago) si continua in piano a sinistra per il Colle di Valmiana, passando su un bellissimo balcone al di sopra della bastionata che si vedeva da sotto, qui il sentiero è segnato da segnavia bianco/rossi. Dopo un lungo mezza costa con scarsa pendenza, si riprende a salire per altri tornanti, fino ad entrare in un avvallamento a destra, dove si perdono 50 m di quota, e si nota in basso la parte più meridionale del Lago Soprano. Si raggiunge quindi una conca dove si incontra l’ultimo bivio a circa 2450 m, a destra la traccia principale per il Colle di Valmiana, a sinistra (cartello giallo e bolli di vernice blu) per il Monte Matto
Ora si attraversa una pietraia, seguendo i bolli blu (ben visibili) ed i numerosi ometti che indicano a grandi linee il percorso. Si passa sul fianco sinistro di una paretina rocciosa, e poi dopo un tratto con enormi massi, si giunge ad un pianoro detritico dove è posto il primo dei bellissimi Laghi del Matto, a circa 2550 m. Lo si contorna in alto a sinistra, seguendo gli ometti, per poi proseguire sul sentierino che risale la china erbosa, scorgendo il secondo lago, e raggiungendo quindi il terzo, su un bel ripiano.
Appena giunti al bordo del lago, lo si lascia a sinistra, seguendo ometti e segni blu si inizia a salire sulle placche rocciose si intervallano con qualche breve tratto di pietraia; talvolta occorre usare le mani ma non ci sono veri e proprio passaggi di arrampicata. Terminata la fascia rocciosa si giunge ad una piccola conca di fronte alla Cima Centrale del Matto, mentre la cima Est è ancora leggermente nascosta. In questa zona solitamente è presente un vasto nevaio anche a fine stagione. Si sale per un tratto il nevaio, finchè gli ometti portano a sinistra, per risalire gli ultimi 100 m di pietraia e detriti fino in cima. Questo tratto è forse il più faticoso, sia per la pendenza che per la natura del terreno; ci sono varie tracce che risalgono la pietraia e attraversano brevi fasce detritiche, non ci sono particolari difficoltà ma occorre fare un minimo di attenzione. Seguendo ometti e tracce si giunge finalmente in cima 3088 m dove è posta una costruzione di metallo.
Per la discesa si rientra a S.Anna lungo il versante di salita, oppure si può compiere la traversata al Passo di Cabrera (100 m da risalire, sentiero a tratti esposto) e quindi scendere a Terme di Valdieri.