1° giorno: Valcanali (m 1.180) – Rifugio Pradidali (m 2.278) – disl salita 1.100 m – tempo 3 h 30
Dalla fine della strada della Val Canali si segue il segnavia n° 709 che, dapprima su strada sterrata e poi su comodo sentiero prende rapidamente quota. Dopo un breve tratto pianeggiante, il sentiero riprende poi a salire più deciso con brevi e continue svolte fino a superare un un ripido risalto roccioso che termina a circa 2.100 metri con un lungo diagonale in direzione NO. Con un’ultima rampa si raggiunge quindi in pochi minuti il rifugio.
2° giorno: Rifugio Pradidali (m 2.278) – Cima Fradusta (2.939 m) – Rifugio Rosetta “Pedrotti” (m 2.581) – disl salita 1.200 m – disl discesa 900 m – tempo 5 h
Dal rifugio seguire il segnavia 709 che si abbassa fino a raggiungere il Lago Pradidali e percorre quindi il fondovalle in direzione Nord. Dopo circa 30 minuti il sentiero svolta decisamente a dx seguendo in direzione E-NE l’ampio e poco inclinato vallone che culmina con il Passo della Fradusta (2.610 metri – 2 h). Da qui , con un ampio semicerchio, percorrere la l’ampia e facile cresta che, dapprima in direzione SE e poi SO, raggiunge l’ampia cima della Fradusta (1 h dal passo – in alternativa, si può risalire direttamente il ghiacciaio con percorso più ripido ma molto più diretto). Dalla cima ridiscendere sull’altipiano e riprendere il sentiero n° 709 che con continui saliscendi porta al Rifugio Rosetta (2 h dalla cima). Dal rifugio è possibile raggiungere in circa 20-30 minuti la Cima Rosetta, molto panoramica in quanto a picco su San Martino).
3° giorno: Rifugio Rosetta “Pedrotti” (m 2.581) – Cima Vezzana (3.192 m) – Rifugio Volpi al Mulaz (2.571 m) disl salita 1.500 m – disl discesa 1.500 m – tempo 8 h
Dal Rifugio prendere il sentiero 716 che con alcuni saliscendi raggiunge il vallone che risale al Passo Bettega (2.667 m). Da qui si ridiscende a quota 2.500 (alcuni tratti attrezzati) fino ad imboccare la Val dei Cantoni. Si risale interamente l’ampio canale raggiungendo il Passo del Travignolo dal quale, con un ripido traverso verso est si giunge al colletto sotto la Cima della Vezzana. Seguendo la cresta si raggiunge in breve la cima (4 h dal rifugio).
Dalla vetta si scende sul versante opposto superano un paio di tratti attrezzati, brevi ma piuttosto esposti, fino a giungere nei pressi del Passo di Val Strut (questo primo tratto di discesa è piuttosto complesso e non così facile da individuare, in caso di nebbia il rischio di sbagliare è molto elevato). Dal Passo si segue senza alcune problema l’ampio vallone fino ad incontrare il sentiero n° 703 a quota 2.350 circa (1 h 30 dalla vetta). Dal bivio proseguire in direzione Nord immettendosi ben presto nella Valgrande che si risale fino all’intaglio del Passo delle Farangole (2.814 m – 1 h 45 dal bivio). L’ultimo tratto è piuttosto delicato sia per la pendenza che per il terreno fatto di sfasciumi o ghiaccio (alcuni tratti attrezzati). Sempre su terreno molto ripido si scende sul versante opposto, anche qui con l’aiuto di corde fisse, e con breve risalita si raggiunge infine la Forcella Margherita dalla quale in pochi minuti di ripida discesa si perviene al Rifugio Mulaz (0.45 h dal passo).
4° giorno: Rifugio Volpi al Mulaz (2.571 m) – Il Mulaz (2.906 m) – Passo Rolle (1.980 m) – disl salita 600 m – disl discesa 1.200 m – tempo 4 h 30
Dal Rifugio prendere il sentiero che porta al Passo del Mulaz. Poco prima del colle, individuare una traccia che si stacca sulla destra e inizia a salire in direzione Nord i ripidi pendii del Mulaz. Il sentiero non è sempre molto evidente ma è molto ben segnalato da bolli rossi e, senza particolari difficoltà, in circa 45 minuti si raggiunge la vetta che è molto panoramica. La vista spazia praticamente a 360° su tutte le cime dolomitiche!!! Ridiscesi al bivio, si guadagna il Passo Mulaz e con una lunga discesa si raggiunge la sterrata che percorre la Val Venegia, a quota 1950 circa (2 h 15 dalla cima). Da qui, tagliando i tornanti della strada si raggiunge con breve ma faticosa ascesa la Baita Segantini e quindi si scende fino a Passo Rolle dove termina la traversata (1 h 30 dal pianoro).
- Cartografia:
- cartina 1:25.000 Meridiani Montagne
- Bibliografia:
- Meridiani Montagne n° 13 - Pale di San Martino