Sviluppo notevole da Caiasco circa 19 km fra A/R calcolare circa 12 ore complessive di cammino.
Da Caiasco di Sotto (1003 m), seguire l’ottima mulattiera che si inoltra semi pianeggiante nella Valle del Dosso. Si passa dal nucleo di Cucchetta (1100 m) e dalle case a quota (1093 m) di Cascinotta (proseguendo sulla mulattiera principale). Una piccola discesa conduce poi a La Foppa; raggiungere in seguito il Ponte di Madri (1185 m). Attraversato il torrente si sale fino alla caratteristica Alpe Madri (1293 m) (lasciandola però al di là del torrente). Qui termina la mulattiera. Si prosegue poi su tracce di sentiero, sempre però piuttosto evidenti. Attraversare il torrente verso quota 1340 m; costeggiarlo fino alla quota di 1440 m circa per attraversarlo nuovamente riportandosi alla sua destra idrografica. Salire all’ Alpe Mugium (1582 m) per traversare poi in leggera salita fino alle rive del torrente principale a 1740 m circa. Percorrere ora il dorso del ripido costolone delimitante sulla sinistra il torrente (alcuni segnavia rossi) a raggiungere il poggio con la diroccata Alpe Caurga (1946 m). Traversare a destra entrando nel canalone della Caurga che si rimonta facilmente fino alla Bocchetta di Cama (2272 m).
Dalla bocchetta, costeggiando il filo della cresta W sempre sul versante meridionale, si sale senza difficoltà in vetta al Pizzo Martello (2450 m). Scendere ora per la cresta, dapprima facilmente poi con più difficoltà. Un ultimo tratto di una decina di metri (II°-) conduce all’intaglio con il Pizzo Caurga (2419 m). Salire poi alla vetta di quest’ultimo per la cresta NW, ripida ma piuttosto facile. Dal Pizzo Caurga, seguire la cresta E di divertenti roccette; si scavalca poi un gendarme arrivando ad un salto verticale. Lo si scende con una corda doppia di circa 15 m. Salire poi ad una crestina affilata ed orizzontale (II° +) per scendere nuovamente con una paretina munita di buoni appigli, alta una decina di metri (III°). Ora si lascia il filo di cresta tenendosi sul versante meridionale per ottime cenge, evitando così il caratteristico (e difficile) gendarme, denominato “Fil dal Martel”. Subito oltre il gendarme, si riprende la cresta salendo un evidente diedro dal fondo erboso. Percorrere la cresta affilata fino a che essa cala verso un ulteriore intaglio (Bocchetta Brusoni). Discenderla leggermente sul fianco S del filo per fessure arrotondate (III°-) raggiungendo la bocchetta. Questo è il tratto più delicato della traversata: eventualmente attrezzare una corda doppia. Sempre sulla cresta si scavalca una ulteriore elevazione (I°, II°) arrivando ad una breccia. Per le facili rocce della cresta si sale alla vetta del Pizzo Campanile (2458 m).
DISCESA: dalla vetta scendere per balze erbose sul versante SW per una quarantina di metri. Traversare allora verso sinistra avvicinandosi alla cresta SSE. Nei pressi di un piccolo intaglio si origina un canale alto circa 60 m sul versante orientale della montagna. Scenderlo su facili ma ripide roccette fino a raggiungere un largo cengione. Seguirlo senza difficoltà verso destra; esso poi si trasforma in canalone detritico calante nel circo sommitale della Valle del Dosso. Proseguire la discesa fin verso i 2080 m circa ad intercettare l’ Alta Via del Lario. Seguire questo sentiero verso destra ed in breve si giunge nuovamente ai ruderi dell’ Alpe Caurga (1946 m). Con il percorso già descritto per la salita si fa ritorno a Caiasco di Sotto (1003 m).
Nelle vicinanze Mappa
Itinerari
Campanile (Pizzo) – Perpendicolare al Corallo
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Sette Nani (Cresta dei) quota 2421m

Legnone (Monte) Canale Ovest

Ledù (Pizzo) Via Normale dalla Val Bodengo

Legnone (Monte) Versante Ovest Amori Incerti

Sasso Canale e Sasso Bianco per il versante Sud-Est

Legnone (Monte) La Porta di Durin
Grigna Settentrionale o Grignone Couloir Zucchi

Grigna Settentrionale o Grignone Canalone di Sinistra
