La seconda metà del tracciato si svolge lungo il versante Est del Pizzo Marona, attraverso pendii erbosi ripidi e talvolta aerei, dove si incontrano numerosi tratti attrezzati con catene per superare alcune roccette o per facilitare la progressione di tratti aerei. Assolutamente sconsigliabile in presenza di neve o ghiaccio.
Vista la bassa quota è una gita da mezza stagione.
Si sale subito a destra della Cappella Porta, trascurando una sterrata sulla sinistra in piano e una pista sulla destra anch’essa pianeggiante, a favore del sentiero che ripido sale su un costone di abeti piuttosto fitto. Dopo un tratto un po’ monotono si arriva ai ruderi dell’Alpe Cornala e poco oltre a Pian Trusello, dove si prosegue a destra ora in piano per un lungo tratto, finchè si esce dal bosco nei pressi di un fabbricato per la presa dell’acqua del Rifugio Pian Cavallone, già visibile in alto. Brevemente lo si raggiunge per proseguire al colletto sovrastante dove è posta una chiesetta bianca alla base del crestone sud dei Balmit.
Si continua passando sul versante opposto (sud-ovest) seguendo le indicazioni per il Pizzo Marona. Il cartello indica un sentiero franato per il Colle della Forcola, in realtà questo è stato ripristinato ed è percorribile. Si raggiunge il Colle della Forcola 1518 m superando alcuni passi attrezzati con catene e dopo una leggera discesa.
Si arriva così al versante Est dove si svolge la salita del Pizzo Marona, che inizia con un lungo traverso su un sentierino marcato ma esile a mezza costa sui ripidi pendii di erba olina. Qua e là si affrontano brevi passi facilitati da catene, finchè si svolta brevemente sul lato nord-est (possibile trovare neve a inizio stagione). Raggiunto un impluvio (ruscelletto) il percorso diventa meno impervio per un tratto, sempre ripido ma più agevole, fino a raggiungere una nuova zona attrezzata con scalini di pietra, catene e corrimano denominata “la Scala Santa”, passaggio suggestivo e molto ripido.
Vinto questo ostacolo si raggiunge nei pressi della cresta est, un tratto camminabile precede l’ultimo segmento di catene, dopo le quali il sentiero seppur sempre ripido diventa facile, raggiungendo la Cappella posta poco sotto la cima. Si continua a monte di essa, toccando una croce ed infine pochi metri sopra il grosso ometto di vetta.
La discesa avviene dal percorso di salita.