
Dal parcheggio sopra la Diga di Campo Moro, scendere alla diga e relativo casotto dei guardiani, la si attraversa lungo lo sbarramento e quindi si scende ancora perdendo 50 m di quota, fino alla base della diga da dove partono i vari sentieri.
Seguire ora le indicazioni per i Rifugi Carate Brianza e Marinelli, su bel percorso che taglia obliquamente da sinistra verso destra una barriera rocciosa che parrebbe ostica (brevi tratti protetti da cavo metallico).
Oltre questo tratto, si entra nel bosco percorrendo un lungo mezzacosta che si addentra nel dolce vallone, con già visibile in alto il Rifugio Carate Brianza. Usciti dal bosco il terreno diventa più ripido e si guadagna quota risalendo dei dossi di erba e massi, fino a giungere al Rifugio Carate Brianza 2636 m; si ignora la deviazione a destra per il Rifugio Bignami, e si continua a monte del rifugio scollinando ad un sella, da dove appaiono maestosi i ghiacciai del gruppo del Bernina e Disgrazia. Si prosegue per il Rifugio Marinelli, in lieve discesa su un tratto pietroso ma comodo, per poi giungere nel vasto altopiano con a destra il bel Lago di Musella. Attraversato verso sinistra il ripiano, si inizia a salire il costone con numerosi tornanti fino al Rifugio Marinelli-Bombardieri 2813 m.
Dal Rifugio in direzione NE seguire le indicazioni per il Rifugio Marco e Rosa, percorrendo un traverso ascendente su sfasciumi fino al bivio (paline) dove va trascurato il sentiero di sinistra per il Marco e Rosa, e si prosegue in direzione Est per il Passo Marinelli, seguendo segni gialli ed ometti, su pietraie, intervallate da brevi fasce di rocce montonate, fino al vasto ripiano ex glaciale nei pressi del Passo Marinelli occidentale, che non si raggiunge.
Si continua invece a destra, facendosi aiutare dai numerosi ometti, risalendo una pietraia di piccole dimensioni puntando al punto in cui il pendio diviene la cresta nord della Punta Marinelli. Qui si scollina leggermente sul versante opposto, e si prosegue in salita puntando alla cima ormai prossima, che in assenza di neve si raggiunge senza difficoltà (statua della Madonna.)
Volendo si può proseguire verso il successivo torrione (visibile ometto) scendendo di pochi metri in direzione sud, per un breve e facile intaglio tra rocce. Seguire la cengia per tenere la cresta, ma esposta e poco appigliata, oppure, meglio, scendere qualche metro su pietraia e tramite canalino e qualche passaggio facile di I° su roccette recuperare la cresta che porta in punta. Questo tratto è valutabile EE/F
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