
Monte Mongioie (2.630 mt), Cima
delle Saline (2.612 mt), Punta Marguareis (2.651 mt), per un dislivello positivo di circa 2.550 metri e 19 km di lunghezza.
SECONDO GIORNO
Percorso decisamente meno impegnativo ma non da sottovalutare per la lunghezza (circa 18 chilometri) e per la stanchezza accumulata il giorno prima che comprende il Monte Bertrand
(2.482 mt), la Cima Missun (2.356 mt), il Monte Saccarello (2200 mt) e il Monte
Frontè (2.152 mt) con arrivo a Monesi.
Itinerario di due giorni che necessita, specialmente per il primo giorno, di buone condizioni meteorologiche e buona visibilità, dovendo andare a percorrere una zona carsica nella quale i sentieri sono individuabili da radi ometti di pietre. Valutare bene il periodo di effettuazione del giro, affinchè il rifugio Don Barbera sia aperto, perchè ad inizio stagione si possono incontrare ancora zone ricoperte di neve (versanti a N) e, quindi, scivolose; perchè la scarsa vegetazione ad alto fusto, associata alla scarsità di acqua reperibile lungo l'itinerario rendono il giro ancora più faticoso.
Per qualsiasi evenienza si può spezzare o interrompere il giro scendendo dal Rifugio Don Barbera a Carnino.
Si parte da Viozene (mt. 1245) , in alta Val Tanaro nel cuneese, direttamente dalla Chiesa del paese, seguendo le paline segnaletiche indicanti il Mongioie (mt. 2630: prima vetta da raggiungere) che presenta il dislivello principale (mt. 1.385 di salita) Il sentiero conduce a Pian Rosso (dove è situato il Rifugio Mongioie; tenendosi sulla destra, senza passare dal rifugio, si segue il sentiero che porta al Pian dell’Olio dopo il quale si risale una piccola conca fino a sbucare sui prati del Bocchin dell’Aseo (mt. 2.292).
Se fino a qui le perndenze sono sempre state limitate, l’ultimo pendio presenta pendenze significative su fondo sdrucciolevole ed il tratto è impegnativo; voltando a sinistra si risale il versante est del Mongioie fino la vetta. Rivolgendo lo sguardo lungo la cresta verso N a poca distanza si vede la sagoma della statua della Madonna con bambino posata nel 2003. Dalla vetta del Mongioie (da dove il panorama spazia dal mare a tutta la catena della Alpi) si scende lungo la cresta sud-ovest seguendo tacche rosse e ometti di pietra fino a raggiungere l’avvallamento del Bocchin delle Scaglie (mt. 2.314). Trascurando a sx (S) la diramazione che ridiscende la Gola delle Scaglie, portando nuovamente a Pian Rosso e al Rifugio Mongioie, si segue il sentiero che passando per la Cima delle Colme (mt. 2.334) e il Pian Comune raggiunge il Passo delle Saline (mt. 2.178).
Attaccare il ripido sentiero che dal passo, tra roccette, porta alla Cima delle Saline (mt. 2.612). Dalla vetta delle Saline si scende per il versante ovest, alla conca erbosa (mt. 2.506) che separa la Cima delle Saline dalla Cima Pian Ballaur (mt. 2.604) che si risale per pendii erbosi. Da Pian Ballaur ridiscendere, sempre in direzione O, in direzione Col del Pas (mt. 2.342) dove si incontra la diramazione per la Valle Pesio. Dal Colle del Pas si prosegue per la conca di Piaggiabella fino al bivacco Saracco Volante dove si prende il sentiero (sempre in direzione Ovest che porta al Colle Palù; in alternativa, lungo il tortuoso sentiero di discesa dal Colle del Pas, si incontra, sulla destra, una traccia che, costeggiando la base delle Rocche del Bistè, si ricongiunge con il sentiero proveniente dal Bivacco Saracco Volante. Si risale per lastroni e sfasciumi al Colle Palù (mt. 2.520), anche chiamato Passo delle Capre, posto tra la Cima Palù e la Punta Emma.
La conformazione del terreno porta a qualche passo di facile arrampicata. Il sentiero prosegue in direzione dell’ampia conca che costeggia le cime Bozano e Pareto e porta al Colle dei Torinesi (mt. 2.450). da dove si può seguire il sentiero o per tracce di sentiero sulla cresta si lascia sulla destra il colletto est del Marguareis e si raggiunge il pianoro dell’anticima e quindi la cresta (mt. 2.651). Dalla vetta si può scegliere la via diretta scavalcando pietre e grossi massi o il sentiero normale che passa dal Colle Gaina (mt 2358), sino a raggiungere il Rifugio Don Barbera (mt 2070) poco sotto il Colle dei Signori (mt. 2.112) Il secondo giorno si riparte per affrontare quattro vette lungo un percorso che paesaggisticamente e per la conformazione del terreno (meno impegnativo), cambia notevolmente rispetto al giorno prima, rimanendo uno sviluppo chilometrico sostenuto. Se le condizioni meteo lo permettono, tenuto conto che la zona è spesso al centro di nebbie molto fitte, soprattutto nel periodo estivo, essendo al centro del triangolo tra Liguria, Piemonte e Francia, il panorama è splendido sulla Valle Roia e la Valle delle Meraviglie, Lasciato il Rifugio Don Barbera ci si porta sulla vicina soprastante Via Marenca (strada sterrata che collega Monesi al Colle di Tenda) dove si prende in direzione Sud ma dopo pochi metri si prende subito il sentiero a dx che inizia a salire con pendenza moderata. Tra sali e scendi si arriva al Colle delle Selle Vecchie (mt. 2.097), quindi si riprende a salire in un bel bosco e infine si giunge sulla vetta del Monte Bertrand (mt. 2.482).
Dal Bertrand, per non tornare indietro sul sentiero fatto precedentemente fino al cippo di confine n 259 dove si diparte il sentiero che in discesa portaalla Colla Rossa, si può ridiscendere verso Est attraverso un pendio piuttosto ripido ma privo di particolari difficoltà fino ad incrociare il sentiero. Si continua a camminare in discesa, e si raggiunge Colla Rossa (mt. 2.179). Si prosegue sino ad arrivare alla deviazione (cippo di confine) che in breve conduce sulla seconda cima di giornata, la Cima Missun (mt. 2.356).
Ridiscendere sul sentiero che con sali e scendi aggira Punta Farenga e Cima Ventosa per arrivare al Passo Tanarello (mt. 2.042). sempre per ampia cresta risalire in direzione del Monte Saccarello (mt. 2200 cima più alta della Liguria e nodo idro-orografico tra le Valli Argentina , Tanaro e Roia) dove è posizionata un monumento a ricordo di un ufficiale e di quattro alpini travolti da una valanga; scendere passando vicino ad alcuni ruderi militari fin sulla strada proveniente da Monesi (recente stele della fraternità montanara) e raggiungere la bella statua del Cristo Redentore vicino ad una cappella-ricovero e alla stazione di arrivo un impianto sciistico di Monesi.
Nuovamente leggera discesa, si passa nelle immediate vicinanza del riattato fabbricato ex stazione di arrivo della seggiovia di Monesi, si risale brevemente sempre su comodo sentiero aggirando a Nord Cima Valletta per ridiscendere al Rifugio Sanremo (mt. 2.054). Dopo un lungo tratto in leggera salita si ridiscende al Passo Garlenda (mt. 2.016) da dove o si prosegue sullo stesso sentiero fino al Passo Frontè e poi in breve arrivare alla Cima Frontè (mt 2152), oppure guadagnare la cresta che con un sentiero meno agevole ma più diretto porta al Monte Frontè.
Ritornare a Passo Garlenda (mt. 2.016) per affrontare la discesa verso la meta finale: Monesi (mt. 1.386).
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.8 Alpi Marittime e Liguri
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