Accesso: da Villanova Mondovì raggiungere Chiusa Pesio, proseguire per Certosa e poi per il Pian delle Gorre, dove si lascia l’auto 1032 m.
Imboccare il sentiero per il rifugio Garelli, che si raggiunge in circa 2h30′ circa.
Dal rifugio 1960 m percorrere il sentiero che porta al Laghetto del Marguareis 1930 m, che è sovrastato dal Canale dei Genovesi.
Risalire il conoide di deiezione e la prima parte del Canale dei Genovesi fino all’imbocco della Cengia Garibaldi, che si trova sul lato sinistro del canale (faccia a monte). L’itinerario è visibile durante l’avvicinamento (non confondere la Garibaldi con la grossa cengia sottostante che va a morire a metà parete).
Si tratta di una cengia trasversale ascendente che solca tutta la parete nord del Marguareis. Nella prima parte presenta pendenze grosso modo sui 35° dopodiché si arriva al punto più ripido (una sorta di imbuto sospeso) che, a seconda delle condizioni di innevamento, può anche raggiungere in un breve tratto i 45°-50° circa. Superata questa parte risalire in direzione della spalla nevosa piegando poi verso destra (faccia a monte) e costeggiando la parete rocciosa, fino a sbucare sul versante opposto (versante della normale). A questo punto, dirigendosi a destra, in una decina di minuti circa si raggiunge la Cima Marguareis.
La discesa può essere effettuata percorrendo il Canale dei Genovesi oppure il meno ripido Canale dei Torinesi (vedere relazioni su Gulliver).
NOTA BENE: la salita non presenta difficoltà particolari tuttavia occorre prestare molta attenzione ad alcuni aspetti (che tengo a precisare anche per coscienza mia che inserisco la relazione):
– la cengia è sovrastata dalle sfasciumose pareti settentrionali del Marguareis, quindi, per ridurre al minimo i pericoli oggettivi legati alla caduta di pietre (non da sottovalutare su questo itinerario), occorre percorrerla in periodi con buon rigelo notturno e comunque prima che il sole inizi a scaldare le pareti soprastanti;
– anche se è ovvio a dirsi, occorrono condizioni sicure del manto nevoso;
– la cengia è sospesa sopra salti di roccia di parecchie decine di metri, quindi, anche se l’affermazione è banale, meglio non cadere…