Da Canza, frazione di Formazza, superate le case si trova subito il bivio con le indicazioni per il rifugio.
L’inizio non è dei più promettenti: la strada fortemente sconnessa e le pendenze costringono ben presto a mettere piede a terra e risalire per qualche metro con la bici al fianco.
Fortunatamente poi il fondo migliora (ma le pendenze no!) e si comincia a sudare le proverbiali sette camicie arrampicandosi sui fianchi della montagna con belle viste su Canza e l’alta valle della Frua. In due o tre punti si è costretti a scendere a causa delle pendenze proibitive, ma nel complesso la pedalabilità è buona e si arriva così – dopo aver attraversato un bellissimo bosco di conifere – all’arrivo della seggiovia del Sagersboden (km 3 1772 m)
Qui ci si deve rassegnare: basta buttare lo sguardo all’insù e si nota subito una vera e propria rampa di lancio. Impossibile pedalare per un chilometro buono: la gippabile è troppo ripida, anche se il fondo è buono, e così non resta che rassegnarci ad innestare il famoso 41×41 o cavallo di san francesco….
Le nostre fatiche finiscono nei pressi di un fresco ruscello che attraversa la strada (prendere come riferimento un manufatto in cemento sulla nostra destra): qui si può finalmente ritornare in sella iniziando ad addentrarci nel bellissimo vallone del Vannino, caratterizzato dalle sue rocce granitiche.
Di fronte a noi l’Arbola fa bella mostra di sé indicandoci la direzione di marcia: nei pressi di un canalino roccioso dobbiamo nuovamente scendere di sella – ma stavolta per poche decine di metri – sino a sbucare nei pressi di una dighetta nel pianoro terminale.
La nostra meta è ormai visibile su di un poggio sovrastante il grande muraglione della diga: ma si deve faticare ancora parecchio poiché la strada taglia a mezzacosta sul fianco del vallone. Soffrendo non poco gli ultimi metri di salita arriviamo infine al rifugio Margaroli dopo 7,2 km
- Cartografia:
- CH - Nufenen 50.000