
Il percorso può essere suddiviso in 2 o 3 tappe a seconda dell'impegno fisico e nel caso si voglia aggiungere la salita al Pizzo Ligoncio.
Ci sono un paio di varianti che possono allungare od accorciare il percorso.
Prima tappa:
Da Casten, raggiungibile in macchina, prendere il sentiero con indicazione Frasnedo, percorrendo gli ultimi metri del “Tracciolino” fino alla diga della Moledana.
Superata la diga, ci si sposta sul lato sinistro orografico della Val dei Ratti e lo si tiene per tutto il tragitto fino al bivacco Primalpia. Altrimenti continuare lungo il fondovalle fino all’abitato di Corveggia e da qui ritornate sul lato opposto del torrente (soluzione migliore).
Salire nel bosco guadagnando quota fino ad incontrare il sentiero principale che taglia tutto il fianco sud della Val dei Ratti. Proseguire in piano fin sotto il Sasso Zucco, altre il quale si esce dal bosco e per prati si arriva comodamente al bivacco Primalpia 1980m (3 ore E).
E’ possibile anche raggiungere il bivacco Volta, posto un poco più in alto, ma con percorso meno panoramico.
Seconda tappa:
Dal bivacco Primalpia, seguire il sentiero che con direzione nord, porta con qualche sali e scendi al bivacco Volta 2200m (1 ora E).
Da qui è possibile salire la facile via normale al Pizzo Ligoncio (vedi itinerario) allungando la tappa di 2/3 ore.
In caso contrario, seguire i rari segni giallo e rossi che portano verso la bocchetta di Spassato, posta sulla lunga cresta rocciosa tra il Ligoncio ed il Manduino. Non vi è un vero e proprio sentiero. Anzi i segni giallo e rossi ben presto spariscono. La bocchetta è difficilmente riconoscibile e si consiglia di salire verso la zona di lastroni pianeggianti sotto la cresta dentellata a sinistra (ovest) del Ligoncio.
Arrivati più o meno 150/200 metri sotto la cresta si incontra una serie di ometti che dalla via normale alla cima porta verso la bocchetta. Si incontrano anche due piccoli laghetti che confermano la giusta direzione. Seguire gli ometti fedelmente verso ovest (molto facile perdersi) fino ad una zona di sfasciumi sovrastati da un canale detritico non visibile dal basso. L’ingresso del canale è segnalato da una grossa freccia posto su una roccia a destra dell’imbocco.
Salire il canale di detriti (tracce di passaggio e bolli rossi) fino ad una zona erbosa e poi all’ampia bocchetta di Spassato 2900m, posta tra le Cime di Gaiazzo a sinistra e la Punta Bonazzola a destra. Ampio panorama su tutta la Val Codera e sulla Val Porcellizzo.
La discesa sul lato opposto è da fare con cautela. Molto ripida, la discesa taglia un lunghissimo canalone a fianco della parete nord della Punta Bonazzola. Per tracce su terriccio seguire i bolli rossi rimanendo addossati alle rocce sulla sinistra. Dopo essere scesi per un centinaio di metri si raggiunge “La Porta” 2750m, bivio posto lungo la cresta rocciosa che dalle Cime di Gaiazzo si spinge fino alla Punta Bresciadega. Questo è il punto più bello di tutto il percorso. A destra è possibile scendere verso il bivacco Valli, mentre a sinistra verso il rifugio Casorate Sempione.
Noi scendiamo a sinistra seguendo i segni bianco e rossi per pietraia. Dopo qualche centinaio di metri la pietraia si fa sempre più erbosa e con segni sempre più rari. Si capisce che per di qua passano ben poche persone e la discesa è piuttosto faticosa tra ripide gande erbose e rododendri.
Comunque poco dopo il rosso bivacco diventa visibile. Bisogna continuare a scendere fino alla sua altezza. Qui spostarsi a sinistra fino a superare un torrente e poi risalite per una trentina di metri tra i rododendri fino a raggiungere il bivacco Casorate Sempione 2100m (6 ore dal Primalpia, 2 ore dalla bocchetta EE).
Terza tappa:
Dal bivacco seguire i bolli ed il sentiero molto poco battuto per gande erbose fino al limitare del bosco dove si incontra una baita e asini al pascolo. Da qui il sentiero si fa sempre più marcato man mano si scende. Si tiene sempre il lato sinistro orografico della Val Ladrogno (laterale della Val Codera) e superati molti corsi d’acqua si raggiunge una zona boschiva di betulle. Si incontra una baita con vista sul lago di Como e poi un bivio nel bosco. A destra si va per il paese di Codera, a sinistra per Cola e San Giorgio.
Continuare a sinistra e una volta scavalcato il crinale spartiacque ci si trova sopra l’abitato di Cola (1000m) e con vista sui laghi di Novate e di Como. Attraversare l’abitato e 100 metri sotto si incrocia il sentiero “Tracciolino”.
Il sentiero è rimasto chiuso per un anno a causa di smottamenti, ma ora è riaperto anche se alcuni cartelli di divieto sono rimasti lungo il tracciato.
Da qui in poi è tutto in piano. Seguire il facile ma esposto sentiero che con andamento sinuoso e numerose gallerie, taglia tutta la montagna con ampi panorami sui laghi. Brevemente si incontrano i vecchi binari della miniera che vanno seguiti fedelmente fino al loro termine dove si raggiunge il punto di partenza (2 ore e mezza da Cola, 5 ore dal bivacco Casorate Sempione E).
Sarebbe possibile in alternativa, nella seconda tappa, scendere verso il bivacco Valli. Da qui fino a Codera ed iniziare il tracciolino bypassando Cola. Variante più lunga ma ugualmente bella.
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