Occorre una attenta valutazione del manto nevoso, in quanto si attraversano pendii ripidi, e anche la stessa strada per il rifugio in presenza di abbondanti nevicate presenta punti pericolosi.
Piccozza e ramponi spesso necessari. Consigliabile nel periodo primaverile per trovare neve trasformata e portante, ed eventualmente il sentiero dopo il rifugio sgombro dalla neve.
Si imbocca la stradina per il Rifugio Selleries, che misura circa 8 km, ma volendo evitarne una parte, è possibile seguire immediatamente un sentiero sulla destra (segnavia bianco/rossi) che si inerpica nella pineta, sbucando su una dorsale che si affaccia sui prati di Pra Catinat, ampio panorama. Qui si ritrova la strada, che salvo una brvee scorciatoia per tagliare un paio di tornanti, occorrerà seguire sino al termine, con un paio di saliscendi passando per Saret del Campo e Jouglard e infine dopo aver aggirato un costone, al Rifugio Selleries (1h30’-2h)
Dal Rifugio Selleries si prosegue in direzione raggiungendo in breve alcune baite diroccate, qui si segue il sentiero indicante Truc del Cuculo e Seleiraut. Inizia un lungo traverso pianeggiante o quasi, con diversi tratti di sentiero a picco sul vallone sottostante, spesso sono utili i ramponi. Generalmente il sentiero è comunque abbastanza largo, salvo un breve passaggio in un canalone, attrezzato con un cavo metallico. Superatolo il terreno diventa più facile e boscoso, fino a che si giunge ad un piccolo promontorio da cui ha inizio una dorsale con un rado bosco. Si prosegue quindi seguendola a sinistra, restando sul filo finchè ci si trova di fronte una parete rocciosa, questo è il punto in cui si abbandona la dorsale, e ci si addentra con un traverso ascendente nel vallone di salita, raggiungendo un dosso abbastanza marcato. Raggiuntolo il terreno spiana, e ci si trova nei pressi delle Bergerie del Laus (casotto del guardiaparco) e del Lago Laus 2259 m. Qui due possibilità: seguire al centro del vallone attraversando (o aggirando) il lago e puntando ad uno stretto e ripido canalino dove arriva il sentiero estivo (ripido, piccozza e ramponi), oppure più comodamente si aggira il Lago Laus sulla destra, puntando ad un pendio di buona pendenza ma mai eccessiva, con enormi massi sparsi, proprio in direzione della Punta Cristalliera.
Si risale il pendio senza percorso obbligato, fino a giungere sulla cima del dosso, dal quale si vede finalmente la restante parte di percorso. Si continua in direzione nord senza percorso obbligato ma rimanendo circa al centro del vallone, superando una serie di piccoli avvallamenti, fino ad un pianoro alla base del ripido pendio sotto il Colle Superiore di Malanotte. Valutate le condizioni nivologiche, lo si affronta direttamente, preferibilmente con piccozza e ramponi senza mai spostarti troppo sotto le pareti della Cristalliera. Superato il tratto più ripido la pendenza cambia, e si è in prossimità del Colle Superiore di Malanotte. Dal colle o poco prima, si piega nettamente a sinistra (ovest) puntando per ripidi pendii erbosi alla Punta Malanotte. Il percorso non è obbligato, spesso a causa della pendenza e dell’esposizione assolata il manto nevoso non è continuo. E’ anche possibile seguire la cresta rocciosa con passaggi di facile arrampicata non difficile e comunque aggirabili. Si raggiungono così le roccette finali, che culminano con una piccola croce di legno.
Discesa sul percorso di salita.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone