Alcune lunghezze presentano roccia da testare.
Le più belle sono L4, L5 e L8, le ultime due di non facile lettura.
Parcheggiare.
1h abbondante da Courmayeur.
A piedi: seguire la strada forestale che porta agli alpeggi di Chevran. Dopo alcune centinaia di metri ad un bivio proseguire a sx (Croix de Chevran par la foret) dapprima in salita poi saliscendi mantenendo la direzione principale, fino a reperire la scritta "Tropiques" in giallo su un abete. Seguire le indicazioni (frecce gialle) fino a reperire la prima calata di Tropiques, su un caratteristico albero nella roccia con catena.
45’ circa dall’auto.
L'accesso avviene dall'alto, in doppia come per quasi tutte le vie della parete.
4 calate di cui una nel vuoto conducono alla base. Seguire la traccia alla base vs dx guardando la parete, puntando alla grande zona gialla. Dopo circa 150-200 m reperire a sx tracce evidenti che portano in cinque minuti sotto una serie di grossi tetti. La via parte in comune con "Vade retro Satanas" (primi due o tre spit) poi prosegue a destra su caratteristiche plaquettes suisses (spit piuttosto artigianali con foro circolare).
L1: 6b, placca con successione di piccoli traversi a destra, ultimo tratto su licheni rossi ma con buona aderenza.
Traversare tutto a destra sotto la grotta passando dietro l’albero fino a reperire la comoda sosta del secondo tiro.
L2: 5c, facile ma su roccia delicata.
L3: 5c+, come il precedente.
L4: 6c, ben manigliato su muretto verticale.
L5: 6c+, uno dei più belli della via e forse il più aereo. Arrampicata su tacche.
L6: 6a, placca appoggiata.
L7: 6b, inizio su gocce appuntite fino ad un duro boulder con traversamento a sinistra.
L8: 7a, di difficile lettura e molto fisico. Traverso a sinistra su buste e pochi piedi.
L9: 6b, ultima lunghezza in comune con “Indiana Jaune”
- Bibliografia:
- Vallée de l’Arve, Gilles Brunot, 2009; Calcaire en folie tome II, Michel Piola, 1999