Difficoltà:
- se si passa dal colletto EE/F-
- se si passa dal canalino F
Si prende il sentiero che taglia la radura (traccia, no indicazioni)e sale tra i larici fino ad un laghetto (2074 m) all’altezza del quale si attraversa la conca detritica salendo lungo un primo conoide di sfasciumi e chine erbose su una traccia poco marcata. A circa metà pendio si può :
a) puntare all’evidente insellatura erbosa sulla destra, alla quale si arriva superando un tratto un pò franato oppure
b)salire tenendosi sul lato sinistro per un ripido pendio erboso in cima al quale si trova un grosso ometto in pietra.
Dal colletto che si raggiunge con entrambi i percorsi ci si sposta su una traccia in piano che passa nei pressi di un albero isolato (breve traverso) e si immette nel canalone principale. Si comincia una lenta e faticosa salita su rade tracce (ogni tanto si trovano i resti di qualche ometto), cercando il percorso migliore e tenendosi prevalentemente dapprima sulla dx (salendo)del canale poi arrivati in prossimità di un’ampia sistema di placche si attraversa il canalone e ci si sposta sulla sx (salendo – qualche ometto. Dopodiché si trovano dei segni azzurri di vernice in prossimità di un tratto erboso sovrastato dalla parete della cresta ovest. Verso la fine del canalone, poco sotto il colle tra la cima e l’anticima, si hanno due possibilità per salire in vetta:
1 – si abbandonano i segni azzurri (che deviano lungo un ripido canale laterale) e ci si mantiene nel solco principale fino a raggiungere il colle (ometto). Da qui si procede mantendosi tra il filo di cresta e le sottostanti tracce di sentiero tra blocchi di pietra e si guadagna in breve la vetta.
2 – si seguono invece i bolli azzurri si piega ulteriormente a sx (salendo) e ci si inerpica per un facile canalino (I/-II) sbucando sulla cresta sud a pochi metri dalla vetta sulla traccia che perviene dal colletto.
Splendida panoramica a 360° che ripaga della fatica della progressione in salita e della discesa sullo stesso terreno delicato.
In alternativa si può partire direttamente dal 2° tornante (vedi cartina IGC 1:25.000 n.112 e si attraversa il torrente e ci si alza immediatamente per ripido pratone, che guadagna il canalone fin dalla pietraia bassa (percorso più diretto ma molto faticoso, no segnavia)
- Cartografia:
- IGN 1:50.000 Valli Maira Grana Stura