
Si segue la strada sterrata che taglia in direzione N e sale fino a perdersi in un prato. Si piega a dx e si imbocca un sentiero che sale verso E fra dossi erbosi e larici.
Si attraversa un ripiano punteggiato di massi poi si abbandona il sentiero piegando a sx su una pietraia a grossi blocchi. Si risale un pendio detritico alla dx di un dosso roccioso e si giunge ad una spalla erbosa (2300 mt.).
Si prosegue per erba e detriti fino ai piedi del contrafforte SW della Maladécia, si sale dapprima verso sx per canali erbosi, poi verso le rocce superiori che si superano lungo un canalino. Giunti sotto una cresta affilata si procede a dx lungo i pendii del versante SE, quindi passando su una cengetta esposta si raggiunge un canalone. Prima di arrivare sul colletto si piega a dx salendo per tracce fra erba e roccette continuando per cresta fino alla sommità di un torrione.
Si scende un canalino sul lato W fino al colletto successivo, oltre il quale ci si collega alla cresta S, che si inizia facilmente per erba e roccette, quindi a dx lungo uno spigolo (II) fino sul primo torrione della cresta. Il secondo si sale sul filo di cresta e si scende per un canalino sul lato W. Si aggira a dx il terzo e si sale sul quarto lungo lo spigolo di dx (II+).
Si prosegue su cresta orizzontale fino al risalto successivo, che si sale su rocce rotte, quindi si scende ad un intaglio lungo un canalino, si aggira un gendarme a dx e si sale per placche articolate (II) fino sull’Anticima S (2737 mt.). Segue un tratto di cresta affilata, evitabile scendendo sul versante W e proseguendo per cenge fino al canalone della via normale. Saliti sul colletto si prosegue sul versante E e si giunge in breve in vetta (3,30 ore circa).
Discesa:
tornati al colletto fra la vetta e l’anticima si scende lungo il canalone SW della via normale, si piega poi a sx, scendendo in diagonale verso S per saltini rocciosi ed erba (segnavia blu). Si passa nei pressi di un pino isolato e tagliando quasi in piano per tracce di sentiero si arriva su una spalla detritica con grosso ometto.
Si scende lungo il canalone erboso ed il successsivo conoide di sfasciumi, procedendo quindi verso W fino a ricongiungersi con l’itinerario di salita.
- Cartografia:
- IGC n°7: Valli Maira-Grana-Stura
- Bibliografia:
- Andrea Parodi: Vette delle Alpi
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