Da Villanova si passa all’interno del vicolo fra le case, seguendo le indicazioni per il Rifugio Jerviis; si supera una fontana poi la strada diventa sterrata, ignorare una prima deviazione a sx proseguire fino a incontrare una successiva deviazione sempre a sx sotto una bella baita (cartelli) si supera un ponte di legno e si prosegue su mulattiera fino a innestarsi sulla strada sterrata che conduce alla Conca del Prà.
Seguire la strada sterrata e in alcuni tratti sfruttare il sentiero che taglia via i tornanti fino a raggiungere la comba del Prà e la sua bellissima conca. Poco prima del rifugio Jervis prendere a dx (cartello) una strada sterrata per il colle dell’Urina che sale in direzione di due casette nascoste fra i pini e poi diventa sentiero.
Sempre seguendo il sentiero si toccano i ruderi delle Grange del del Pis che si lasciano a destra, per salire lungo la dorsale boscosa sino a raggiungere i ruderi delle Barricate (casermetta). Il sentiero ora scendendo qualche metro a destra entra nel vallone dell’Urina che si percorre sulla bordo sinistro, dapprima per prati (pascoli nel periodo estivo) poi per zone caratterizzate da colate detritiche dove il sentiero per un tratto diventa più sdrucciolevole, quindi si raggiunge la sorgente del Fontanone che sgorga da sotto la pietraia che proviene dal Monte Palavas.
Si prosegue a destra della sorgente, sull’evidente sentiero che risale la valletta erbosa raggiungendo rapidamente il Colle dell’Urina 2525 m.
Dal colle iniziare a salire verso destra in diagonale, seguendo la dorsale erbosa che parte proprio dal colle, per entrare poi in un avvallamento erboso sospeso, proprio alle pendici dellla Mait d’Amunt. Si punta ad un evidente colletto posto tra le due Mait a quota 2772 m che si raggiunge senza difficoltà su buon terreno.
Qui, volgendo a destra, in pochi minuti si può toccare l’aerea vetta della Mait d’Aval 2755 m (sembra ostica, ma si contornano sulla destra i lastroni e per alcuni terrazzini detritici si sale agevolmente in cima).
Per la Mait d’Amunt, dal colletto, si segue il facile e comodo crestone di erba e terriccio fino al grosso ometto in cima 2804 m.
Per la discesa si può optare ovviamente per ripercorrere il sentiero di salita, oppure dal colletto di quota 2772 m, si può scendere nel canalone N/NE verso il Vallone di Malaura (c’è una scritta su un masso) su detriti abbastanza ripidi ma privi di pericoli. Dal Vallone di Malaura si rientra a Villanova seguendo l’evidente sentiero passando per l’Alpe Crosenna.
- Cartografia:
- IGM f 67 Bric Bucie
- Bibliografia:
- monviso e le sue valli vol 2 g. berutto