Materiale: 2 piccozze, ramponi, corda (min. 30m), qualche chiodo da roccia, qualche vite da ghiaccio. Difficoltà variabili a seconda delle condizioni del canalino e della sua uscita.
Dal divieto si continua fino alla deviazione per l’Alpe Crosenna (indicazioni), quindi si presegue per il Col Malaura – Col Bucie (indicazioni poco dopo l’alpeggio).
Raggiunto il pianoro superiore di Crosennetta (quota 2150 m circa), trascurata la deviazione a destra per il Col Bucie, si imbocca l’evidente ampio canale nevoso o si segue la traccia segnata per il Col Malaura che lo costeggia nel primo tratto.
Il canale dopo poche centinaia di metri piega a SSO e si allarga infilandosi fra la cresta NNE della Mait d’amunt e quella NNE della Mait da Val.
Lo si risale per circa un centinaio di metri (35/40°) quindi si imbocca sulla dx un canale secondario che si infila nella parete. Lo si risale per un centinaio di metri (45°, passaggio iniziale a 50-55° in ghiaccio possibile per pochi metri) e quando il canalino spiana leggermente si imbocca sulla dx una rampa di neve, detriti e roccia friabile (delicato, esposto) che permette di immettersi nel canalino finale vero e proprio, stretto pochi metri e lineare. Lo si risale completamente (50-55°) in alto è possibile trovare ghiaccio (brevi passi a 60°) e soprattutto una cornice incombente proprio verso il canale che obbliga a romperla oppure a passare a fianco su neve ripidissima o roccette friabili verticali e poco proteggibili (delicato, III).
Dall’uscita si volge a sx e si risale la cresta N della Mait d’Amunt, aggirando sul lato francese i principali salti rocciosi.
Discesa: si scende al colletto fra la Mait d’Amunt e la Mait d’Aval e da questo si imbocca l’ampio canale NE (35-40°) che permette di tornare al piano di Crosennetta.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.7 Val Pellice