Si arriva in auto al parcheggio sul fondovalle della Val Serenaia, poco dopo il primo rifugio. Da qui si prosegue seguendo alla meglio il solco principale del Rio Sambuco (sulla sx, ai piedi del versante O del Pisanino), in basso sparso di blocchi di roccia.
Più in alto si sbuca su un pendio aperto, innevato con più continuità. Verso i 1400 m di quota si abbandona il Rio Sambuco per prendere il canale che sulla destra sale diagonalmente verso la forcella che divide il Pizzo di Mezzo (a dx) dal Pizzo Maggiore (a sx).
Dopo il tratto iniziale più tranquillo (intorno ai 30-35° di pendenza) in alto il canale diviene stretto e incassato, con pendenze anche oltre i 50° negli ultimi 100 m (sulle rocce a sx, si trovano prima un chiodo e poi una sosta di calata; ulteriore sosta di calata più in alto su un alberello).
Si esce sulla forcella, a circa 1700 m. Da qui seguendo la cresta verso N si può raggiungere la vetta del Pizzo Maggiore; il gendarme iniziale è aggirabile a sx sul lato O, oppure a dx sul lato E (consigliabile solo se non innevato: in tal caso abbassarsi di una decina di m dalla forcella, traversare e risalire dopo il gendarme; in discesa, chiodo e cordino per doppia; passaggi esposti su lastroni e paleo).
Discesa per la stessa via; in alternativa, si può valutare se traversare sul versante E (meglio se non innevato, vedi sopra) in direzione della Foce di Cardeto, da cui si rientra a Serenaia lungo il percorso estivo del segnavia n. 178.
- Cartografia:
- Alpi Apuane 1:25000 ediz. Multigraphic
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI - Alpi Apuane