
La difficoltà nel complesso è AD+/D- spesso impegnativo, V-, V.
La roccia nei tratti più impegnativi è buona e la scalata divertente, sono presenti alcuni chiodi sulla via (nei punti più duri) da integrare con nut, friend e cordini. Sulla Cima De Cessole ci sono da fare delle calate in doppia: una prima tra le due cime (2 chiodi e cordino, da controllare e integrare) e due o tre secondo la corda che si ha per scendere al Colletto De Cessole (ci sono 4 diverse calate su chiodi e cordini, da integrare e controllare, portare chiodi e martello). Nella descrizione della traversata delle 4 cime, riporto integralmente (a parte alcune mie aggiunte e integrazioni sulle calate e una variante finale molto bella) la relazione tratta da “All’ombra della Nasta” di Gianluca Bergese.
Prima vetta: Cima dei Camosci m.2860 costituita da due punte, Est ed Ovest alte pressoché uguali. Salita dalla cresta est con discesa dalla cresta ovest. Partenza a sinistra del colletto Freshfield.
Dal colletto Freshfield seguire una rampa gradinata prima a sx e poi a dx, fino ad un terrazzo erboso; portarsi sullo spigolo E e quindi attraverso una fessura camino raggiungere la cresta e la vetta Est; discendere all’intaglio, aggirare la cresta di grossi blocchi per una cengia che corre sul lato N e pervenire nuovamente in cresta; di qui facilmente sulla vetta Ovest. Scendere lungo la cresta Ovest disarrampicando fino al colletto dei Camosci. Diff. PD
Seconda vetta: la più alta della catena: Cima De Cessole costituita da tre vette: la Est m.2960, la Ovest m.2915 e l’anticima Ovest. Salita dalla cresta Est con discesa dalla cresta Ovest.
Dal colletto dei Camosci lungo il filo di spigolo (leggermente a sx), per un diedro verticale fino al suo termine (IV); da un piccolo terrazzo superare un tratto leggermente strapiombante (IV+) che precede nuovamente la cresta, cui si giunge per un canalino che ora si abbatte. Traversando verso N, ritornare sul filo (III+) ed in breve si giunge alla cima Est. Raggiunto l’intaglio tra le due cime, con una breve corda doppia (chiodi e cordino sul posto) ci si porta su un terrazzino sul lato N e risalendo la placca verticale (IV+) si raggiunge l’affilato spigolo a sx; di qui per il filo (IV), poi a dx per una paretina verticale, indi nuovamente lungo lo spigolo raggiungendo la cima Ovest. Spostandosi poi più a O sull’anticima, e portandosi poi sulla verticale del colletto De Cessole su cui si scende con due corde doppie da 40 e 20 metri (chiodi e cordini sul posto). Diff. D- (IV+).
Terza vetta: Cima Maubert m.2865. Salita dalla cresta Est con discesa dalla cresta/versante Ovest.
Dal colletto De Cessole per un primo tratto verticale si perviene ad un intaglio laddove la cresta si allarga; si sale diritti poi a dx ed in seguito a sx fino ad un terrazzino (III+). Si aggira un risalto a dx giungendo presso un ripiano alla base di un camino. Lo si affronta (uscita leggermente strapiombante,III) e si raggiunge la cresta e di li fino in vetta. Dalla vetta scendere la cresta ovest alla meglio disarrampicando, e tramite un ampio canale e rampe fino al colletto della Madre di Dio. Diff. AD- (III+)
Quarta ed ultima vetta: la Madre di Dio m.2790 – m.2800 costituita da due vette, la Ovest la più alta e dove è posta una statua bianca della Madonnina col Bambino in braccio, e la Est, separate tra loro da una forcella. Salita dalla cresta Est.
Dal colletto della Madre di Dio salire direttamente per rocce grigie verticali per circa 15 metri fino ad un terrazzino; a sx in un canalino (attenzione ad alcuni massi instabili) verso un ripiano esposto. A dx della parete verticale grigia lungo una fessura (V-) ed una successiva fessura-camino (III) che conduce all’intaglio sotto al torrione giallastro. Si va a S in direzione di una facile cengia fino ad un intaglio, che si aggira a sua volta a S per una cornice esposta (III+), quindi restando sempre sul lato S, per un canale portarsi in cresta dove in breve si arriva sulla cima Est; successivamente discendere all’intaglio tra le due vette, tenendosi sul versante N, scendere pochi metri a dx per contornare lo sperone roccioso che da sulla forcella e prendere a sx una fessura-diedro (V) che sbuca direttamente a sx della Madonnina sulla cima Ovest. Questa dall’intaglio è una nostra variante molto bella: il passaggio più impegnativo e divertente della via! Che è evitabile sul lato S, dalla forcella continuando sulla via normale fino in vetta. Diff. D- (V- e V).
Per la discesa dalla Madre di Dio scendere il ripido pendio-canale erboso Ovest, (F+, bollini rossi) si scende camminando con attenzione e disarrampicando in alcuni punti fino ad incrociare il sentiero che collega i Rifugi Bozano e Remondino. Si segue il sentiero in direzione del Remondino (alcune corde fisse) fino a quando si è più vicini al sentiero che giunge a quest’ultimo, da lì per tracce e pietraia ci si ricongiunge al sentiero che ci riporta al piano della Casa.
- Bibliografia:
- All'Ombra della Nasta di Gianluca Bergese
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