
Dalla piazzetta della chiesetta di San Bernardo di Cheirano m.306, paline e pannello descrittivo dei percorsi di Rialto, si sale di fianco alla chiesetta seguendo il segnavia due lineette verticali e pallino rosso, si passa tra le case per uscirne poco dopo scendendo verso la Contrada Ca De Rizzi m.305. Attraversata la Borgata Ca De Rizzi si prosegue sulla strada asfaltata per pochi metri, paline e segnaletica, per poi seguire la sterrata che diventa sentiero arrivando all’antica Ferriera, pannello illustrativo dei percorsi di Rialto, si prosegue in discesa sotto alla Ferriera passando davanti al pannello e si arriva alla bella cascata sul torrente Pora. Si attraversa il torrente e si sale con bel sentiero nel bosco di castagni sull’altro versante, si ha sempre il segnavia due lineette verticali e pallino rosso, anche se sono rari. Giunti su un poggio in un tratto in piano il sentiero proseguirebbe dritto in salita (cartello dei cacciatori con postazioni da 1 a 18) niente segnavia, ma si ha una traccia che va verso sinistra in piano sempre col segnavia due lineette e pallino, questo sarebbe l’itinerario da seguire, ma anche se si segue l’altro in salita è la stessa perchè in alto si ricongiungono. Sempre seguendo il sentiero e il segnavia si arriva sul crinale alla Sella Bric Gettina, m.918, dove ci si immette verso destra su una stradella sterrata, proseguendo sulla sterrata che attraversa una pineta, si trovano due bivi sulla destra con segnavia tre pallini rossi, il secondo con palina indicatrice per la Miniera D’Argento, la vecchia miniera si trova sul versante nord del Bric Gettina a quota m.880, volendo si può fare una deviazione seguendolo per scendere fino alla miniera, ricordandosi nel caso di una visita di rispettare la delicata fauna e flora! Proseguendo sulla stradella sterrata che corre poco sotto al crinale sul versante sud e poi sul crinale (nessun segnavia in questo tratto anche se dovrebbero esserci sempre le due lineette con pallino rosso) si arriva alla Ca Del Mago e al bivio sulla strada per il Colle del Melogno, m.941, dove si trova l’ Osteria Vecchia – Ca del Din (di solito aperta nel fine settimana, credo sempre in estate, comunque eventualmente informarsi prima se interessa), pannello descrittivo dei percorsi di Rialto. Dall’incrocio dove si trova il Din proseguire a destra sulla strada verso Pian dei Corsi, Osiglia. Si segue per poche centinaia di metri la strada asfaltata, per poi abbandonarla nei pressi di una leggera curva con slargo a destra dove si prende il bivio, palina indicatrice alla fine dello spiazzo, del sentiero delle Terre Alte, ora anche Alta Via dei Monti Liguri (l’AVLM prima proseguiva lungo la strada asfaltata arrivando sempre alla Madonna della Neve, ma ora giustamente passa su questo bel percorso), che attraversando una meravigliosa faggeta porta alla Madonna della Neve. Il bellissimo tratto di percorso alternando pezzi di sentiero a traccia di passaggio, ai soli segnavia giallo rossi delle Terre Alte sugli alberi, arriva con vari sali scendi alla chiesetta della Madonna della Neve m.935, paline indicatrici e grandi pale eoliche del parco eolico di Pian dei Corsi (Le grandi pale sono visibili già al bivio dal Din). Da qui si prosegue verso destra/est lasciandosi alle spalle la chiesetta, imboccando la strada sterrata che inizia dalla fontana (Niente acqua), paline indicatrici e pannello descrittivo dei percorsi di Rialto del Sentiero dei Tecci. Qui inizia il Sentiero dei Tecci che seguendolo ci riporterà a Cheirano, nel primo tratto abbiamo il segnavia giallo rosso delle Terre Alte poi avremo una T rovesciata. Si segue la strada sterrata che entra nella splendida faggeta, nel tornante a quota m.835, paline indicatrici, si prosegue a destra in discesa sulla sterrata lasciando a sinistra il segnavia delle Terre Alte. Ad una seconda curva si prosegue dritti verso destra sempre su strada sterrata, segnavia T rovesciata, seguendo sempre il segnavia si tagliano dei lunghi tratti di sterrata scendendo su sentiero, sempre nel bosco, e poi su quello che più che un sentiero sembra il letto asciutto di un ripido ruscello incassato in una trincea di terra e alberi, sempre paline ai tagli della strada o evidenti segnavia da seguire in mancanza delle paline. Si arriva al Prato del Tecchio, in questa zona si possono vedere i vecchi Tecci che venivano utilizzati dai pastori, pannello informativo dei percorsi di Rialto che spiega il ciclo della pastorizia. Alcuni Tecci sono stati ripuliti dalla folta vegetazione che li aveva avvolti, in caso di visita fare attenzione agli spuntoni delle piante tagliate rimasti nascosti nell’erba! Si prosegue sempre in discesa nel bosco seguendo la vecchia e bella mulattiera che saliva da Cheirano, qui l’opera di pulizia dalla folta vegetazione è ben evidente ed ha riportato alla luce lunghi muretti a secco ben conservati e la vecchia via di comunicazione. Sempre seguendo il segnavia T rovesciata si arriva alle prime fasce coltivate di Cheirano, si passa Piazza Alpina con le prime case, si attraversa la strada asfaltata e proseguendo in discesa sulla mulattiera tra case e orti, si arriva a Cheirano dalla chiesetta di San Bernardo da dove si era partiti concludendo l’anello.
- Cartografia:
- Fraternali n°20 Finalese
- Bibliografia:
- Percorsi di Rialto http://www.comune.rialto.sv.it/detail.php?ID=167:
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