Per la discesa oltre al 10 (che è uno dei più lunghi e belli della collina) ci sono altre alternative: 11, 12, 14, 16; per maggiori dettagli rimando alla carta dei sentieri della Collina di Torino 1:25.000 di Pronatura.
Da corso Moncalieri girare in via Sabaudia (direzione Cavoretto). Alla prima deviazione a sx si può prendere l’indicazione per il sentiero 14, Strada della Viassa (tratto di sentiero molto duro) o in alternativa girare a sx alla successiva str. Volante. Si continua per asfalto ripido, poi un tratto sterrato più dolce.
Seguendo sempre le indicazioni del sentiero 14 si gira a dx per un altro tratto di asfalto e poi un ripido sentiero, lungo una recinzione, fino ad incrociare una stradina. Girare a sx, attraversare l’asfalto di via Pattonera e proseguire su sterrato chiuso da una sbarra. Qui diventa sentiero, sempre pedalabile, fino a Pian del Lot. Proseguire su asfalto fino a trovare la strada San Vito ed entrare di fronte nel Parco della Rimembranza. A piacere (occhio ad eventuali pedoni e divieti, cartelli sul posto) si raggiunge la cima con il Faro della Vittoria.
Discesa:
dagli ex giardini sotto le evidenti antenne prendere il percorso riservato alle MTB. Un single track con alcuni tratti ripidi ci riporta nei vialetti del parco e senza perdere quota (tenere la sx) si esce dal parco in corrispondenza di Strada Revigliasco.
La si prende (asfalto), si supera Strada della Viola e poco dopo si trova il cartello del sentiero 10. Si inizia una bellissima discesa nel bosco, con alcuni brevi tratti anche difficili che eventualemente possono essere scesi a piedi. Il sentiero presenta qualche saliscendi e seguendo i vari cartelli non ci si può sbagliare. In basso diventa una stradina sterrata e poi asfaltata (alcuni bei tagli su single track ancora).
Si attraversa un ponticello in prossimità di alcune case e ci si ritrova in Strada del Fioccardo. Si scende fino in corso Moncalieri, dove girando a dx. si ritorna al punto di partenza. Eventualmente si può attraversare il corso al semaforo successivo e grazie ad una passarella attraversare il Po per pedalare sul lungofiume.