Dopo circa 1000 m lasciare a destra la strada per il santuario, e girare invece a sinistra seguendo le indicazioni per Revire e Bonavesse, fino a Champgraffion-Vacheres; qui, in corrispondenza di un tornante, lasciare a sinistra la stradina per Avieil e prendere invece a destra verso la parte alta della frazione.
Continuare per circa 2400 m (6 tornanti) finché non s'incontra un altro bivio: prendere a sinistra la strada che sale verso Echallogne (non ci sono cartelli), e dopo circa 900 m (un tornante) si trova, sulla sinistra, una piazzola di parcheggio proprio sotto alla strapiombante parete OSO del Corno. Tutto il percorso su ottimo asfalto.
Alla base della parete OSO sono stati attrezzati alcuni monotiri in strapiombo, di aspetto piuttosto arcigno.
Sul margine destro (faccia a monte) della piazzola di parcheggio cade sulla strada lo spigolo S del Corno; appena a destra dello spigolo, sulla parete ESE, partono tre vie parallele, a un paio di metri una dall’altra.
Da sinistra a destra troviamo
– Elise, aperta da Olmi-Longo e già recensita su Gulliver (scritta blu, soste con kevlar neri);
– Fast and “Furius” , aperta da Gianni Lanza, Seba Biolcati, Giorgio Santimaria e Luca Ruffino (scritta rosso-bianca, soste con cordoni viola);
– Brutto anatroccolo , aperta da Lanza-Guglielmetti (scritta rosso-bianca, soste con cordoni gialli).
Brutto Anatroccolo
L1: partenza verticale, poi terrazzo con erba ( sosta facoltativa), muretto e placca. 25 m. 5c, 1 tratto di 6a. S1 su 2 fix e albero collegati.
L2: placca e poi lame. 20 m. 5a, S2 su 2 fix collegati.
L3: placca, due protezioni sono costituite da cordoni gialli su un pino. 15 m. 5a. S3 su 2 fix collegati.
L4: placca, accanto ad un grande pino loricato. 15 m. 5b. S4 su 2 fix collegati.
L5: breve traverso a sinistra, poi uscita diritta sull’ultimo tiro di “Elise”. 10 m. 5a.
La nostra S5 coincide con la S4 di Elise, su 2 fix collegati, posta fra le maglie della rete parasassi in acciaio che protegge la strada sottostante.
Discesa con due o tre doppie.
Si scende anche a piedi.
Dall’ultima sosta andare decisamente a destra e, districandosi dalla rete parasassi, disarrampicare la cresta sommitale del Corno tenendosi a sinistra del filo; si arriva su un terrazzo erboso e si prosegue verso E passando accanto all’ancoraggio di una teleferica, fino a raggiungere una bella mulattiera lastricata che riporta sulla strada.