Attrezzatura molto buona, soste con catena e maillon. Eventualmente utili nut e friend medio-grandi se si intende superare la prima lunghezza in artificiale.
Roccia ottima.
- L1 – 6b+: partenza in un diedro strapiombante percorso sul fondo da una fessura regolare. Il passo più duro è azzerabile, ma anche così le difficoltà restano piuttosto elevate. E’ tuttavia possibile salire l’intero diedro in artificiale utilizzando nut e friend medio-grandi. Al diedro segue una placca via via più abbattuta e più semplice.
- L2 – 4b: superare un terrazzino, poi placca, muretto e altra terrazza fino alla sosta.
- L3 – 6a: in partenza occorre superare uno strapiombo ben protetto – puntare il piede destro ben in alto! Poi placca più facile fino a un fantastico muro verticale, con roccia a buchetti ottimi per le dita. Molto bello.
Dalla sosta si consiglia di trasferirsi in sosta sullo spit successivo, posto dopo circa venti metri di semplice trasferimento in orizzontale a sinistra.
- L4 – 5b: dallo spit calarsi di un metro in una spaccatura a sinistra. Da qui risalire la placca (primo spit un pò alto ma terreno facile) obliquando lievemente verso destra. Non difficile e divertente.
Dalla sosta trasferirsi verso sinistra in orizzontale su un terrazzino dove si trova un grosso albero. Fare qui una sosta (comoda).
- L5 – 6a: si parte su una grossa spaccatura (facile), poi la placca si raddrizza un pò e diventa liscia. Qualche passo di aderenza fino a portarsi verso destra sotto un’ampia fessura obliqua, in cui si sale con i piedi. La si percorre tutta (molto bello) e poi si sale qualche metro più semplice in verticale fino alla sosta.
- L6 – 6b o 3c: facile tiro che presenta un unico passo difficile per rimontare una pancia. In alternativa si può aggirare a destra. Poi facilmente alla sosta per placca.
Dalla sosta occorre attraversare fino a un boschetto (tracce di passaggio) verso sinistra e poi diritti verso un muro (rintracciare gli spit).
- L7 – 5a: bella placca che si raddrizza in un paio di punti. Si giunge a un ampio terrazzo con albero dove si consiglia di sostare per evitare attrito delle corde in alternativa L7bis – 5a – placca piuttosto liscia da salire verso destra.
Entrare nel bosco e rinvenire tracce di passaggio fino alla placca appoggiata sovrastante (spit visibile verso sinistra).
- L8 – 3c: placca banale.
- L9 – 5b: placca, quindi terrazzino sovrastato da un’ultima placca. Rinvenire la linea degli spit verso destra e salire l’ultimo risalto (non banale), facendo attenzione all’attrito delle corde.
Discesa:
dall’ultima sosta camminare sulla placconata per qualche metro fino al boschetto. Da qui occorre salire in cima alla Corma. Per tracce di sentiero salire un pò, poi nei pressi di un muro (attenzione: non segnalato) piegare a destra infilandosi tra il muro di roccia e un masso, per poi girare attorno a uno spigolo. Girato lo spigolo è visibile un ometto che conferma di essere sulla strada giusta. Salire una facile placchetta e poi di nuovo sentiero. Sugue tratto attrezzato con corde fisse, poi ancora su fino alla vetta, da cui scende il sentiero che porta al santuario di Machaby e all’agriturismo Dzerby (20 minuti dalla fine della via). Da qui è possibile scendere per sentiero ripido alla base della Corma (circa 40 minuti). Se si hanno a disposizione due auto, è consigliabile lasciarne una al parcheggio nei pressi dell’agriturismo.
- Bibliografia:
- Mani Nude, arrampicata sportiva in Val d'Aosta