Si prosegue a piedi lungo la stradina asfalta per una manciata di minuti, fino a giungere ad uno spiazzo sterrato dove ci si mantiene a sinistra senza attraversare il ponte, e si raggiunge l’inizio del sentiero U21 per i laghi e il Col Longet. Il bel sentiero inizia a salire nel bosco con numerose serpentine, che fanno prendere subito quota. Usciti dal bosco si prosegue a risalire una zona di pascoli e massi, spostandosi poi verso destra per entrare bel Vallone Antolina. Si toccano i ruderi delle Grange Antolina, e quindi si piega a sinistra per superare la balza sovrastante. Si raggiunge un colletto poco oltre il quale ci si può affacciare sul meraviglioso Lago Bleu. Tralasciati i sentieri a sinistra per il Lago Nero e Tour Real, si continua a destra costeggiando il lago, al termine del quale il sentiero riprende a salire, oltrepassando la bastionata di rocce che precede il Col Longet 2660 m con il Bivacco Enrico Olivero. Qui si deve trascurare la deviazione di destra che indica il Colle del Lupo (porta al vallone compreso tra la Cima di Pienasea e la Cima del Lupo), ma si prosegue lungo la traccia principale in leggera discesa in territorio francese. Lasciato alle spalle il Lago Bes, e prima di arrivare al Lac Longet, si attraversa verso sinistra il pianoro erboso/acquitrinoso, direzione est, puntando a raggiungere un ampio dosso-crestone di affioramenti rocciosi biancastri (quarzite) che si mantiene parallelo al corso del ruscello che si immette nel Lac Longet. Qui si trovano alcuni ometti, ma anche senza individuarli è sufficiente salire liberamente per terrazzi di rocce e piccoli ripiani erbosi, senza alcuna difficoltà. Quando questa fascia rocciosa termina, ci si sposta leggermente verso destra per evitare di perdere quota, e si guadagna il filo detritico che sovrasta il bellissimo Lac du Loup (in basso a destra). Si continua quasi in piano portandosi al centro del pendio di detriti e sfasciumi proveniente dalla ormai vicina Cima del Lupo. Seguendo alcuni ometti e vaghe tracce, senza comunque passaggi obbligati, si risale il faticoso pendio che conduce in cima, puntando alla cresta a sinistra di quest’ultima, dove il terreno diventa più solido. Da qui in pochi istanti piegando a destra sull’ampia dorsale si tocca la cima (ometto) delimitata da un muretto circolare che offre un buon riparo in caso di vento.
Discesa per il percorso di salita.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.11 Alta Val Varaita, Val Maira