Per accorciarlo un po’ si puo’ salire direttamente da Sampeyre al colle di Luca via Ciampanesio, accorciando di almeno 1,5 h, ma non e’ la stessa cosa.
Altra soluzione mettere una seconda auto a Paesana o Sanfront e scendervi vuoi da Oncino, vuoi da Pian Munè, accorciando un altro paio d’ore, ma non sarebbe un anello.
Tenuto conto delle 2 ore min. a piedi e del meteo, occorre una discreta resistenza ed una buona conoscenza della montagna per non perdere il sentiero mal segnato e mal ridotto, specie in caso di nebbia, perche’ sarebbe poco salutare.
Da Sampeyre (978) seguire l’asfalto fino a Becetto (1388) e poi ancora asfalto, bivio a dx, poi inizio sterrata fino al colle del Prete (1716), deviare a sx in salita seguendo tacche rosse che evitano spesso la sterrata che e’ ripida e brutta, fino a quota 2100 circa, dove trovate un sentiero che piega a sx e poi scende tra pascoli fino a Pian Ciattiva (1831); sterrata a dx in salita seguite poi l’indicazione su una pietra per “Meire Cassart”: e’ un sentiero che a luglio 2004 era in fervente opera di restauro: questo sentiero scende a mezzacosta tra le spettacolari, frastagliate e ripidissime “Rocche di Crosa”, spesso esposto come un quadro in un museo: ignorando una deviazione a sx che scende salirete qualche metrofino a imbattervi nella “Croce Pontette”: qui vi conviene scendere alle “Meire Cassart”(1822) che vedete a sx sotto di voi e dove finisce la sterrata che arriva da Ciampanesio: la percorrerete all’incontrario e devierete a dx in aspra salita su una sterrata approssimativa che sale verso il colle di luca fino a quota 2023, poi seguite su sentiero “U4”, spesso a piedi, fino al “Colle di Luca”(2436).
Siete a meta’. Pregate che non venga la nebbia e prendete il sentiero “V5” che scende al di la’ del colle tra pietre e con scarse tacche scolorite dal tempo, dal vento, dal sole, dal gelo e specie dall’incuria degli umani. I quali umani le hanno rimpiazzate con frequenti ometti di pietre, per la salvezza di chi si perdesse nella nebbia e nell’oblio. Il sentiero, in condizioni pietrose sta sempre in riva al “Rio Bulé”, salvo allontanarsene per circa 1 km per superare una schiena d’asino, passa nei pressi della grangia “Alpe Bulé”(2061) e poi attraversa, su ponte di legno, il “Rio Bulé”(1790) e con un breve traverso in leggera salita raggiunge la “Croce Bulé” (1814).
Siete salvi! Ora non vi resta che raggiungere la bella sterrata che vedete piu’ in basso tramite sentiero a mezzacosta e dopo poco siete sull’asfalto a “Bodoire” (1493): seguitela fino ad “Oncino” (1220). Se ne avete abbastanza scendete a Paesana, senno’:
tenete la destra e raggiungete “Serre”, poi sterrata, “Ciaputur” (1126), quindi salite con 6 tornanti ad aggirare il “M.Turnour”(1457) ad una quota di 1400m circa, seguite passando a “Cugno” (1316) e poi risalite fino a “Pian Muné” (1500), ultimo tratto su asfalto.
Qui, se ne avete assai potete scendere a sx su asfalto per 2 tornanti fino a “S.Lorenzo” (1000), sentiero a sx su “Prato Guglielmo” (932), quindi “Borghini” (833), dove la sterrata che qui inizia vi portera’ a “Robella” o “Morena” (516), tra Paesana e Sanfront… sennò:
Da Pian Mune’ scendete su sterrata al “Rif.Bertorello” (1380) e di li’, con sentiero che tira dritto in piano e poi in salita raggiungete il “Colle di Gilba” (1524).
Coraggio! A sx potreste raggiungere con sterrata “Sanfront”, ma voi prendete la sterrata a dx in salita con un ultimo sforzo sarete al “Colle del Prete” (1714), dove, per la via di salita raggiungerete “Sampeyre”.
Troppo bravi!
- Cartografia:
- IGC. 6 MONVISO