Se si opta per la partenza dalla sterrata per Prato del Colle, si riduce il dislivello di circa 400 m e lo spostamento della gita, ma impedisce di effettuare la parte bassa dell'anello passando per Albornù e Prato del Colle.
In caso di neve o ghiaccio il solo tratto tra l'anticima e la cima della Punta Loson potrebbe risultare delicato (piccozza, ramponi ed eventualmente uno spezzone di corda vista la presenza di alcuni spit per assicurarsi.
Volendo è possibile proseguire lungo una strada sterrata per Prato del Colle fino alla località Pitoniere d'Aval 1606 m, in discrete condizioni (eventualmente si può lasciare l'auto in località Colletto 1542 m, oltre il fondo peggiora un po'.
Si inizia a salire fra le case di Gran Faetto lungo gli stretti vicoli, trascurando la sterrata di destra che percorreremo al ritorno. A Monte delle case inizia il sentiero nel bosco, e tramite una mulattiera si arriva rapidamente alla borgata Albornù 1390 m; qui si continua sul sentiero di destra, che prosegue dritto nel bosco in direzione nord (trascurare il 365), e rimonta ripidamente una faggeta che poi a 1600 m circa lascia spazio ad un lariceto. Qui si piega verso destra spuntando sulla spianata prativa delle baite di Prato del Colle 1724 m.
Si scende ora per circa 100 m di dislivello percorrendo la sterrata raggiungendo la località Pitoniere d’Amont e poco sotto Pitoniere d’Aval 1606 m dove ha inizio il sentiero 342 per il colle della Roussa, che dovremo seguire.
Il sentiero percorre un lungo mezzacosta in ascesa tagliando le pendici del Monte Tre Denti, si attraversano un paio di ruscelli e quindi si prende a salire per pascoli più aperti, sino a quota 1835 m, Clot della Croce, dove si incontra il bivio sulla sinistra con il sentiero 364a per il Lago Ruen, Punta Loson e Robinet. Proseguiamo su questo sentiero, segnalato da tacche di vernice ma non molto curato (una traccia) che sale sempre ripidamente. A 2009 m si incontra il sentiero 364 proveniente dal Colle della Roussa, ma la qualità di esso non migliora e resta sempre piuttosto ripido. Si percorre il centro del vallone, giungendo ad una conca pietrosa che va lasciata a destra per rimontare l’ultima china di erba e pietre che precede lo stupendo Lago Ruen 2391 m, dal quale si vedono le cime che dovremo salire.
Per salire direttamente al Monte Tre Denti è possibile percorrere la dorsale nord che ha origine direttamente dal lago, sfruttando una specie di canalone naturale; il percorso è logico ma ripidissimo, vi è una vaga traccia ma spesso si devono superare dei cespugli e dei rododendri. Soluzione da valutare solo se abituati a questi percorsi. Altrimenti la soluzione più logica è continuare sul sentiero per il Robinet-Loson iniziando a salire il dosso a destra del lago; quindi raggiunta la sommità del dosso (si incrocia il sentiero 440 per il Colletto della Balma) si prosegue in salita in traverso fino ad una conca, qui si abbandona il sentiero per proseguire a sinistra traversando fino a raggiungere il Monte delle Plate 2572 m; per il Monte Tre Denti (facoltativo) continuare sulla comoda dorsale erbosa fino al cucuzzolo di quota 2502 m che ne rappresenta la sommità. Si indietro dallo stesso percorso fino a ritrovare il sentiero per Punta Loson, e rapidamente si giunge poco sotto l’anticima erbosa: qui la traccia invita a compiere un traverso sul versante Val Sangone, privo di difficoltà ma un po’ aereo (il sentiero è comunque largo e si cammina bene, delicato con neve o terreno scivoloso). Si supera l’intaglio tra anticima e cima e continuando ancora in traverso si arriva ad una spalla erbosa, dove si abbandona il sentiero segnalato per salire a sinistra, in pochissimo si giunge alla croce di vetta 2650 m.
Per il ritorno ci sono diverse opzioni.
1. Ritorno dal percorso di salita (soluzione più rapida)
2. Anello per il Colle della Roussa: Si ridiscende verso il Lago Ruen dal percorso di andata, sino al bivio di quota 2400 m circa sullo spallone che domina il lago. Qui proseguire a destra, in leggera discesa e poi breve salita sul sentiero 440 per il Colletto della Balma 2436 m, stretto intaglio sotto la cresta ovest di Punta del Lago Sud.
Si scende per poche decine di metri sul versante della Val Sangone, finchè non si trova a destra il sentiero per la Costa Tirolo, che rimane in quota aggirando la Punta del Lago. Una volta raggiunta la Costa Tirolo volendo è possibile salire in 10-15′ anche la Punta del Lago Sud 2535 m, altrimenti si prosegue in discesa abbastanza comoda verso il Colle della Roussa, passando per la modesta Punta dell’Ila 2243 m, e quindi giungendo al colle 2019 m.
Proseguire in discesa dal versante della Val Chisone sul sentiero 342 fino a Clot della Croce dove si ritrova il sentiero già percorso in salita. Ritornati a Pitoniere d’Aval evitare la salita per Prato del Colle, ma continuare a sinistra seguendo la sterrata, tagliando i tornanti dove possibile nella zona di Colletto, e quindi dopo un lungo traverso obbligatorio su strada, si incontra un cartello indicanti il sentiero diretto per Gran Faetto (342). Si interseca ancora la strada in alcune occasioni fino a che si arriva direttamente al piazzale sterrato adibito a parcheggio. Attenzione a non proseguire in discesa perchè si finisce a Le Bergier 1200 m e si dovrà risalire per qualche minuto su strada asfaltata per tornare a Gran Faetto.
3. Proseguire verso ovest toccando la cima del Monte Robinet, quindi scendere al Colletto Robinet e rientrare a Gran Faetto per il Vallone di Rouen (vedi apposito itinerario)
- Cartografia:
- Fraternali Editore 1:25000 n.5 Val Germanasca, Val Chisone