
Dal piazzale erboso nei pressi di Case Mura (pannello indicatore del Sentiero dei Franchi) prendere a dx (O)per un breve grazioso tratto erboso in falso piano che compie in breve un semicerchio adducendo allo sbocco di un’amena valletta (baita a sx) dopo la quale la traccia, molto larga (tacche biancorosse e qualche tacca gialla sbiadita) s’inerpica con pendenza costante nel bosco fino a sbucare nei pressi del Colle Remondetto (1375m) località Tre Roc, aka tre massi enormi e tondeggianti che si raggiungono poco dopo aver svoltato a dx risalendo un breve pendio boscoso(da essi bell’appicco sul lato Sangone e vista d’infilata, suggestiva, sulla Sagra). Il sentiero dei Franchi prosegue con un lungo diagonale lato Sangone, pressoché in piano, tagliando dolci pratoni, poi con una breve decisa discesa raggiunge il Colle Bione (1420m, graziosa chiesetta, 1/2 oretta dal Colle Remondetto).
Dopo il colle la vegetazione si infittisce alquanto, sono presenti interessanti antiche doline; il sentiero dapprima risale il pendio boscoso che costituisce il larghissimo crinale verso la Carra Saettiva, poi a poco a poco diverge sulla sx (S)per traversare lungamente sul lato Sangone, sempre tenendosi 50/100 m sotto il crestone. Dopo qualche breve saliscendi e un deciso strappetto finale si perviene all’appartato Colle Bè Mulè, 1635 m, 1 oretta di buon passo dal Colle Bione, paline. Reperire allora sulla dx, 50m prima del colle, una traccia che, disegnando un angolo acuto rispetto al sentiero di provenienza, infila una minuscola valletta, risale brevemente il pendio in diagonale perdendosi progressivamente fino a sbucare nei pressi della cresta, qui larga un paio di metri e con qualche roccia affiorante nella vegetazione. Dopo un breve tratto di cresta, vaghe tracce, si deve scendere in un’appartata conca invasa dai rododendri e risalire fra essi un ripido pendio (traccia sulla dx) che culmina in una zona di grossi massi molto ruvidi (grotoluti, direbbe qualcuna di mia conoscenza). Percorrendo e saltellando al meglio si traversa preferibilmente verso dx (S)puntando comunque ad un evidente spuntone che si erge per più di 1 m rispetto agli altri massi: è la “vetta”, 1710 m, su cui non è banalissimo ergersi ponendo entrambi i piedi.
Ritorno per l’itinerario di salita.
- Cartografia:
- IGC 17 Bassa valle di Susa
- Bibliografia:
- In cima - Valle di Susa 1.1
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