L'itinerario descrive un lungo canalone nevoso (600m), nascosto e poco visibile, interrotto a metà da una cascata di ghiaccio. Necessita condizioni sicure (rischio valanghe) e scarso innevamento per l'avvicinamento e la discesa. Ambiente selvaggio e solitudine assoluta assicurata.
Da Villanova salire al Rif. Jervis al Pra. Poco prima del rifugio volgere a dx e seguire le indicazioni per il Colle dell’Urina. Entrati nel vallone vero e proprio si trascura la deviazione sulla dx per l’Alpe Crosenna e si prosegue verso il Colle. Il canale da imboccare è in dx orografica e si riconosce facilmente perchè si insinua fra ripide pareti rocciose ed è rivolto proprio verso il senso di marcia di chi sale.
Si imbocca il canale ed in breve di giunge ad un bivio invisibile prima: a sx il solco principale che sale incassato e nascosto e mostra al fondo una colata ghiacciata (anch’essa non visibile dal vallone durante l’avvicinamento), a dx un ramo secondario prosecuzione del tratto fin’ora percorso. Si prende il ramo di sx e si sale fino alla base della cascata. La si sale con un lungo tiro di corda (40/50 m 75-80°, tratti a 85°, diff. 3). Si prosegue ora nel canalone che dopo un breve tratto piega a sx e prosegue per 300m (40/45°) fino ad un colletto sulla cresta di confine Italia-Francia poco a nord della quota 2745. L’uscita è un po’ più ripida. Si prede a sx la cresta che in pochi minuti porta in cima alla quota 2745 m delle Pareti di Longir.
Discesa: si prosegue verso SE. Si scende un tratto roccioso tenendo inizialmente il filo quindi il lato francese (roccia scadente). Si rimonta qualche metro e si tocca la quota 2701. Si scende ora più facilmente verso SE e in breve si raggiunge la piatta sommità della Punta Fiunira. Tenersi sulla dx del pianoro, quindi scendere più ripidamente al colle della Croce. Prima del colle un valloncello permette di prendere a sx senza toccare il passo. Si segue ora il sentiero che valicato il passo della Coccia, scende nel bosco fino al Rifugio Jervis.
Se la cascata fosse in cattive condizioni o “non convincesse” si può comunque salire prendendo dal basso il ramo dx che passa in una profonda fessura della parete e quindi piega a sx. Sale parallelo all’altro ramo per 200m con pendenze 40/45° e termina su una spalla, da dove traversando pochi metri su terreno ripido ma facile si entra nel colatoio principale una ventina di metri a monte dell’uscita della cascata (in questo caso la difficoltà complessiva della salita è PD+).
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000 n. 7