
Questo paretone è solcato da una serie di canali nevosi o parzialmente in ghiaccio che offrono diverse possibili salite di diversa difficoltà.
Sono necessarie condizioni sicure (rischio valanghe) e scarso innevamento per l'avvicinamento e la discesa. Ambiente selvaggio e solitudine assoluta assicurata.
Corda da 50m, viti da ghiaccio, chiodi da roccia, nut.
Questo itinerario è compreso fra il Couloir NE (a monte) e il Couloir di Rigabianca (a valle).
Risalire la conoide sulla sx prima di questo canale. Al vertice si incontra un primo tratto di ghiaccio (max 70°-75°, M4 possibile all’inizio) che si supera con una lunghezza di corda stando sulla dx del canale (sosta da attrezzare su ghiaccio dopo circa 50m). Quindi si prosegue con un altro tiro di ghiaccio facile (un muretto a 75° eventualmente evitabile sulla dx) sempre sul fianco dx del canale (sosta da attrezzare su chiodi o ghiaccio dopo 45m). Oltre si rimonta il canale successivo prima stretto e moderatamente ripido (45° max) quindi molto largo e decisamente più abbattuto (40°). Il colatoio piega quindi verso sx e torna ad essere più marcato. Ignorare una diramazione poco accennata sulla sx e proseguire nel canale principale, di cui gli ultimi 50m sono ripidi (50-55°). Si esce a 2700m circa su una spalla di un crestone secondario che si segue sul fino (roccette, teppa, neve ripida 45-50° in base alle condizioni) fino in vetta (possibile cornice).
Discesa:
1) se si vuole passare dal rifugio: si può seguire la cresta SE (evitandone il primo tratto lato francese) fino al Colle della Croce dove con comoda mulattiera si torna al Rif. Jervis;
2) se si vuole tornare dal vallone dell’Urina: si può seguire la cresta opposta (NO) toccare o aggirare la. q. 2730 e raggiungere il Colletto del Palavas (bivacco) da dove volgendo a dx si ritorna sul fondo del Vallone dell’Urina;
3) la più comoda di tutte e che permette di lasciare materiale alla base del couloir (ma la più impegnativa): scendere al colletto della cresta NO e imboccare il Couloir NE, canale nevoso parallelo a quello di salita (45° poi 40). Quando questo piega a dx verso un salto ghiacciato, attraversarlo e con un breve traverso su una spalla (delicato non neve marcia) imboccare un secondo canale che in basso piega a dx ed esce nel vallone principale.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000 n. 7
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