La vetta è bifida e costituita di due cime di altezza praticamente identica. La principale è la cima NE con la gran croce.
Con il canale innevato sono necessari piccozza e ramponi, eventualmente una corda mentre il casco è molto consigliabile averlo.
Il dislivello tiene conto di numerose risalite e perdite di quota.
Da Pian del Re si sale per il comodo sentiero in direzione del Rifugio Quintino Sella, passando accanto al Lago Fiorenza, quindi sopra la conca del Lago Chiaretto e attraversa la grossa pietraia posta tra la parete NE del Monviso e il Viso Mozzo. Un ultimo traverso in leggera discesa permette di arrivare al Rifugio (ultimo punto di appoggio).
Dal Rifugio si prosegue sul sentiero del Giro del Viso, scendendo leggermente nel pianoro erboso sottostante, ignorando quindi la deviazione per il Passo delle Sagnette, e attraversando tutta la conca con tratti erbosi ed altri di pietraia in direzione del lontano Passo Gallarino 2727 m. Da qui si continua in salita a destra passando sotto Punta Trento, ed in breve si raggiunge il Passo di San Chiaffredo 2764.
Un cartello qui indica il percorso per il passo del Duc, si prende a salire a sinistra su terreno più ripido e faticoso, superando alcuni terrazzini e poi su una ampia pietraia a sinistra di Punta Malta, giungendo al la Calatà 2900 m circa.
Si scende ora nel vallone dei Duc seguendo inizialmente il sentiero segnato dalla vernice bianco-rossa, salvo poi reperire una traccia non molto evidente (ometti) sulla sinistra che si mantiene alta sotto la cresta, quindi un lungo traverso sempre in leggera discesa permette di raggiungere il Passo dei Duc 2781 m, talvolta su terreno un po’ malfermo o di grossi massi (privo però di pericoli oggettivi).
Dal Passo (contrassegnato da un ramo di albero tra delle pietre, si scende ancora leggermente per aggirare una grossa depressione alla base del canalone NO delle Lobbie, poi finalmente si imbocca il canale, inizialmente è presente una traccia di sentiero al centro, poi appena possibile è bene tenersi a sinistra: o sempre sul fondo sfasciumoso ma con le rocce come appiglio, oppure proprio al di sopra della prima fascia rocciosa, dove numerosi ometti e tracce di sentiero permettono di salire con discreta facilità superando passi di facile arrampicata su ottima roccia.
Si risale il canale in questo modo (talvolta si è costretti a percorrere brevemente il fondo) nella sua interezza (200 m max 40°) eccetto gli ultimi 20 m, dove conviene seguire degli ometti a sinistra che fanno uscire sul crestone dove riappare un sentiero abbastanza comodo ed evidente, che in breve porta ad un colletto che sovrasta il canale stesso.
Si continua a destra e si trova di fronte il passo chiave per accedere alla vetta, una placca (non esposta) con passi di II ben appigliata (può essere utile una corda in discesa). Superatala appare la croce che si raggiunge con altri passi di I su grossi blocchi be solidi.
Discesa: con attenzione si ritorna al Passo dei Duc, dove anzichè iniziare la scomoda risalita al Calatà, si scende direttamente nel vallone sottostante, seguendo il sentiero segnato anche se disagevole perchè percorre un ripido canalino di terra e sfasciumi. Le tacche di vernice indicano il percorso per il Rifugio Alpetto, una volta scesi dal canalino si deve attraversare una breve fascia di enormi rocce accatastate, e poi si risale per dossi al Passo Gallarino, dove non resta che ripercorrere a ritroso il sentiero dell’andata, in direzione Rifugio Quintino Sella e quindi Pian del Re.
- Cartografia:
- ICG Monviso Val Pellice Val Varaita