La cima della Lobbia Alta è la più alta delle tre Lobbie che separano le due vallate su cui si gettano la Vedretta della Lobbia a sinistra e la Vedretta del Mandrone a destra, delle cui antiche seraccate rimangono solo le lisce rocce montonate e le cascate che dal ghiacciaio sovrastante le discendono.
Consigliabile (anche se allunga di molto il tragitto) il ritorno ad anello scendendo per la Vedretta del Mandrone (facile percorso alpinistico su ghiacciaio, necessari i ramponi) verso il Rifugio Città di Trento e da li fino a Malga Bedole.
Dall'Autostrada del Brennero si esce al casello di Trento Sud e ci si dirige sulla statale verso Tione e poi Pinzolo, da sud in autostrada con uscita Brescia est seguendo le indicazioni per Madonna di Campiglio -Pinzolo.
Giunti al paese di Carisolo si svolta a sinistra
Dal parcheggio di Malga Bedole si segue la strada sterrata di fondovalle dapprima in piano, poi con alcuni tornanti nel bosco (scorciatoie possibili) passando accando al Rifugio Collini al Bedole 1640 m. Si arriva così al termine della strada sterrata, nei pressi della partenza della teleferica del Rifugio Mandrone.
Qui sulla sinistra inizia il sentiero 241 per il Rifugio Rifugio Caduti dell’Adamello alle Lobbie. Si inizia con una comoda salita nel bosco ben gradinata, che porta rapidamente ad un pianoro nei pressi della Malga Matarot bassa 1790 m. La si lascia a sinistra e si attraversa il torrente su un ponte in legno, riprendendo a seguire il corso del vallone del Matarot sulla sponda destra nel senso di salita. Dopo un primo tratto nella vegetazione, che risulta abbastanza scomodo per la quantità di massi che spesso richiedono l’uso delle mani, si esce dal bosco e si inizia a salire più decisamente per pietraie, generalmente stabili eccetto l’attraversamento di alcune zone con recenti smottamenti.
Arrivati in vista delle belle cascate del Matarot, si piega nettamente a destra salendo il crinale di pietrame e detriti, finchè si incontra nei pressi di una prima paretina rocciosa l’inizio del tratto attrezzato. La fune metallica e qualche scalino permetteranno di superare le estese placconate di roccia modellate dall’antico ghiacciaio. Si tratta di una salita di circa 200 m di dislivello, con 28 tratti attrezzati (ci sono le targhette numerate) talvolta elementari e non indispensabili se con terreno asciutto. Si arriva ad un primo vasto ripiano e poi con gli ultimi brevi tratti di ferrata ad un secondo, dove la salita prosegue salendo le placconate superiori di ottimo granito molto più dolci ed appoggiate. Sono presenti numerosi ometti indicatori e i bolli di vernice.
A circa 2600 m si giunge ad un colletto, dove una volta si metteva direttamente piede sul ghiacciaio, mentre ora al suo posto c’è una conca che ospita un bel laghetto glaciale, mentre il ghiacciaio risulta molto arretrato. Si sale la morena di destra, dapprima per detriti, poi per altre placche rocciose, ed infine per una estesa pietraia piegando a destra verso l’evidente Passo della Lobbia Alta 3015 m che si raggiunge con un po’ di fatica. Poco oltre il passo è collocato il bellissimo Rifugio ai Caduti dell’Adamello – Lobbia Alta 3040 m. Al passo sono presenti una campana ed un altare in memoria della visita di Papa Giovanni Paolo II.
Per raggiungere la cima della Lobbia Alta, posta proprio sulla verticale del rifugio, occorre dal passo seguire gli ometti e degli sbiaditi bolli che permettono di salire la caotica pietraia di grossi blocchi con il tragitto più semplice possibile. Non c’è comunque percorso obbligato perchè si sale un po’ ovunque usando le mani per vincere i facili gradoni tra le rocce con passi di I. Come riferimento si deve passare nella prima parte in corrispondenza del pilone della teleferica più a destra, e da qui seguire le tracce. Prestare attenzione ad una zona con del filo spinato arrugginito che va attraversata. Si giunge in cima dove sulla placca sommitale è collocata una piccola croce metallica.
Discesa dal percorso di salita (più diretta) oppure in traversata mettendo piede sul ghiacciaio dell’Adamello fino a raggiungere il Rifugio Città di Trento al Mandrone. Da qui per lungo sentiero si fa rientro al parcheggio di Malga Bedole.
- Cartografia:
- Carta Kompass N.71, Carta Meridiani Montegne Adamello -Presanella
- Bibliografia:
- Guide Monti d'Italia TCI/CAI - Adamello vol. I