
Spostamento notevole (circa 20km) e anche parecchio dislivello a causa di diversi saliscendi.
Perfetto per autunno e primavera, quando su itinerari più in quota si trova neve.
Da Susa raggiungere Mompantero e quindi Urbiano, da dove inizia la salita. In Urbiano imboccare la stretta via Roma e seguirla fino a superare un ponte, passare sotto i begli archi dell’acquedotto romano e imboccare una larga mulattiera che si stacca sulla destra (indicazione “sentiero dei partigiani”). Percorrere la mulattiera sino ad incrociare la strada asfaltata in corrispondenza della chiesetta della Madonna dell’Ecova, dopodiché continuare passando in prossimità delle case dei Bianchi e riattraversare la strada asfaltata ancora un paio di volte all’altezza della borgata Braida; ad un bivio a valle della borgata Nicoletto tenere dunque la destra, e proseguire così lungamente a mezzacosta, sui bei terrazzi sospesi della riserva xerotermica.
Si passa sotto i contrafforti rocciosi del Molaras e si scende quindi verso Foresto, rimanendo sul sentiero che scende dritto ad un primo bivio, per poi girare a sinistra a quello successivo poco dopo una baita (indicazioni Le Voute e Ca’ Teissard, prestare attenzione perché si incrociano diversi sentieri ed è facile sbagliare).
Si costeggia quindi l’orrido scendendo in direzione nord fino a raggiungere il greto del rio Rocciamelone in una zona caratterizzata da antri e grotte; si attraversa il rio e si prende il sentiero di destra, che riprende a salire piuttosto ripidamente nel bosco, passando ai piedi dei contrafforti rocciosi di Ca’ Teissard fino a raggiungere un ripiano a monte del Trucco di San Martino.
Da qui si procede lungo il sentiero a nord, salendo in mezzo alle rocce e godendo di belle vedute della rocca rossa di Ca’ Teissard, sulla cui sommità si giunge dopo un ultimo tratto ripido in mezzo alla vegetazione. Si prosegue ora verso nord-ovest tralasciando i sentieri per Falcimagna per Ca’ Fugera, compiendo un lungo giro a mezzacosta nel bosco ai piedi degli avancorpi rocciosi di Tre Cresti e Palon. Dopo aver superato la sorgente Beneita, un ultimo tratto in salita porta al poggio dell’Eremita, con la sua casa diroccata.
Si prosegue quindi scendendo e dopo un tratto esposto si giunge ad un bivio: entrambi i sentieri scendono nell’orrido per poi ricongiungersi più avanti; quello di sinistra (leggermente più lungo ma in condizioni migliori) passa dalle Meisonasse, scende al torrente e lo attraversa per poi risalire in falsopiano, mentre quello di destra (più ripido e in disuso) scende più direttamente al torrente, lo attraversa (guado, ponte spazzato via) e risale ripidamente per poi traversare a mezzacosta passando per le case Bastia. Entrambi i sentieri si ricongiungono nello stesso punto al sentiero da cui si è arrivati all’andata, che si prende nuovamente (indicazione Molaras), per poi lasciarlo prendendo a sinistra ritornando sui propri passi.
- Cartografia:
- Fraternali Editore n°3 - 1:25.000
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