Poi traccia ripidissima sopra all’erba secca con molti segni a vernice e nastrini in plastica. Quest’ultimo tratto di sentiero è stato inaugurato ad agosto 2016.
Indispensabili i bastoncini almeno in discesa per via dell’erba secca.
Bel panorama in vetta, specie verso il Monviso.
Itinerario da non percorrere assolutamente in primavera, in quanto i pini sono infestati dalla processionaria.
La punta è erroneamente indicata come "Monte Lera", il quale si trova però a circa un chilometro verso sud-est, con quota 1370 m .
Dal parcheggio seguire brevemente via Chiaberge per svoltare subito a destra in via Bertolotto. Seguire tale ripida via fino al ponte sul torrente dove la si abbandona per prendere la strada con sbarra alla sua destra. Dopo 200 metri inizia il bel sentiero con indicato M. Baron.
Il sentiero più in alto svolta a destra per il Baron, mentre noi continuiamo diritti seguendo gli ometti sul sentiero che costeggia il torrente incassato. Si sbuca su un’altro bel sentiero orizzontale, dove si svolta per pochi metri a sinistra per poi abbandonarlo e proseguire nuovamente su quello in verticale con gli ometti. Si giunge sulla pista forestale che porta al decollo parapendii. Pochi metri a destra su tale pista e si imbocca il sentiero alla nostra sinistra per la Bassa delle Sette (indicazioni). Si giunge così al sentiero balcone indicato come 010, dove si svolta a sinistra in discesa. Si perde un po’ quota, ma si superano diverse pietraie altrimenti ostiche. In circa 20′ si arriva alla fontana dell’AIB (contenitore scuro con un tubo e un’edicola in legno). Il sentiero tende ora a salire e poco dopo sulla destra si vedono dei segni bianco-rossi e in uno di questi scritto a vernice nera “Monte Lera 1h15′”. Si comincia a salire abbastanza in linea retta seguendo i numerosi segni. Ogni tanto si trova anche qualche picchetto e molti nastri di plastica appesi ai rami, brutti ma molto efficaci. Il terreno è erboso e pietroso e sono quasi assenti gli alberi. Arrivati sotto la cresta, riprende la boscaglia ed il percorso piega decisamente a sinistra, compiendo un discreto traverso con qualche saliscendi, per poi riprendere verso destra serpeggiando tra zone impraticabili. Finalmente si sbuca in cresta e procedendo verso sinistra sul versante Val Ceronda in breve si arriva alla madonnina con edicola in metallo per il libro di vetta.
Pochi passi e in breve si possono guadagnare le rocce, dove si trova una targa in pietra degli Scout Torino IV, datata 1949.
La vera punta è spostata di pochi metri verso nord-ovest, segnalata da una roccia piatta in verticale.
Per il ritorno si può ripercorrere il sentiero dell’andata o effettuare un bell’anello.
In questo caso, riguadagnato il sentiero 010 si svolta a destra e lo si percorre con alcuni saliscendi, passando in una zona di alberi bruciati da vecchi incendi. Dopo poco si perviene a un bivio segnalato, vicino ad una vasca dell’acquedotto. Si prende il sentiero a sinistra che scende e lo si percorre trascurando le deviazioni a destra verso Ciaine. Si passa da un borgo semidiroccato e si prosegue in piano per un bel tratto. Il sentiero poi scende verso Tetti Rossato. Da qui si taglia a sinistra per prati, fino a raggiungere alcune case dove arriva una strada asfaltata. La si segue in direzione della frazione Gablera. La si oltrepassa e si vede subito dopo a destra i cartelli che indicano la frazione Montelera che è il centro del paese. Si scende su un bel sentiero che costeggia un rio fino a raggiungere nuovamente una strada asfaltata. Qui si piega a sinistra e dopo poco si trova via Chiaberge, dove si chiude l’anello, raggiungendo poi il Municipio.
Indicazioni avute da Alfredo Bianchi. Presidente di Sportinsieme Val della Torre.
- Cartografia:
- Fraternali n. 9 - Basse Valli di Lanzo