Sicuramente un itinerario molto più vario e remunerativo della salita dalla normale.
Da percorrere solo in condizioni asciutte.
Dal parcheggio proseguire lungo la strada sterrata che porta alla salita della via normale del Monte Legnone. Dopo poche centinaia di metri, all’inizio della salita, su una palina è indicato a sinistra il sentiero n. 5 per il Pivion, anche se la traccia del sentiero non è molto evidente. Seguire il sentiero immerso nel bosco, esile ma sempre ben segnalato, che con un lungo traverso discendente si spinge verso est lungo il versante nord del Monte Legnone fino ad arrivare alla baita con stalla dell’Alpetto (notevole balcone sull’alto Lago) e, dopo un breve saliscendi, all’Alpe Rossa 1122 m. Fin qui quasi un’ora di cammino.
Dietro la casa dell’alpe Rossa comincia il sentiero 1A (Pivion), che inizialmente costeggia o taglia i tornati di una strada sterrata ma poi si addentra nel bosco più fitto. Le tracce di sentiero scompaiono, ma i segnavia e gli ometti sono sempre visibili e numerosi.
Si giunge quindi ad una nuova palina che indica sulla sinistra l’inizio del sentiero n. 2 con un cartello di avvertenza. Abbandonare il sentiero 1A seguito finora e imboccare il sentiero n. 2. E’ questa la parte più selvaggia dell’itinerario: sempre nel bosco fitto, con numerosi saliscendi si traversa il fianco nord del Monte Legnone su traccia esile e spesso invasa dalla vegetazione, con numerosi tratti esposti su un versante molto ripido. Ancora una volta l’abbondanza di segnavia permette di non avere dubbi sulla direzione da prendere; in tutti i tratti più esposti sono presenti catene. Si attraversa così un primo canale incassato percorso da un ruscello e, poco dopo, un secondo canale più ampio e dall’aspetto repulsivo (Pisarota) dopodichè si susseguono senza soste tratti di sentiero ripidissimo e traversi un po’ esposti fino a giungere finalmente alla placida radura del rifugio Scottone 1575 m con grande panorama. Fino a qua tutto il percorso si svolge al fresco all’ombra nel bosco più o meno fitto. 3-3.30 ore dal parcheggio.
Dal rifugio (palina con indicazione Direttissima) risalire il sentiero che taglia la ex strada militare fino ad arrivare in poco tempo alla Baita del Lago sul Lago Scoggione. Aggirarlo sulla destra e salire fino alla base di alcuni pendii detritici che scendono dal versante nord del Monte Legnone. Seguendo sempre i bolli rossi spostarsi decisamente sulla destra e poi risalire il ripido pendio detritico dove è più coperto di vegetazione (il percorso corretto è difficilmente intuibile dal basso ma i segnavia risolvono il problema). Giunti in cima al cono detritico, contro il fianco roccioso della montagna, si sale una rampa sulla destra che, tra erbe e roccette, porta sulla cresta che delimita un profondo canalone. Qui la traccia, esile e spesso invasa dalla vegetazione ma sempre ottimamente segnalata con i soliti bolli rossi, diventa ripidissima ed esposta risalendo il filo della cresta che delimita il canalone; in diverse occasioni è meglio aiutarsi con le mani nella progressione.
Quando la cresta improvvisamente perde pendenza ed esposizione addirittura scendendo di alcuni metri ci si trova di fronte al tratto tecnicamente più difficile di tutta la salita, cioè un caminetto roccioso sinuoso e accennato. In realtà le difficoltà sono brevi: un solo passo di III che permette di raggiungere un pezzo di catena con la quale si supera il punto più difficile, poi pochi metri di arrampicata facile, spostandosi infine brevemente verso sinistra su rocce facili e riguadagnando la cresta. Sul posto è stato sistemato un anello con cordino per aiutarsi salendo sulla destra, ma il terreno è decisamente franoso per cui è meglio seguire le rocce di sinistra (con i soliti bolli rossi). Da qui la cresta diventa molto più ampia e meno ripida. Continuando a seguire i segnavia ci si sposta progressivamente verso destra con ancora pochi brevi tratti di arrampicata facile (II max). Dopo un’improvvisa impennata della traccia ci si immette sul largo crestone che, con pendenze modeste, porta a ricongiungersi alla via normale di salita. Da qui in breve su ampia traccia, con qualche cavo e staffa metallica, si giunge facilmente in cima. 6-6.30 ore dal parcheggio.
Per la discesa basta seguire la via normale della cresta Ovest, battutissima ed evidente, impossibile sbagliare, fino ad arrivare in 2-2.15 ore al rifugio Roccoli Lorla.
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