Benchè inizi da quota modesta, l'esposizione consente di salire in ombra, per cui è ottimo anche nelle torride giornate estive.
L'ambiente ombroso e umido della prima parte garantisce una vegetazione lussureggiante. Per questo motivo, ad inizio stagione, l'erba alta tende a fagocitare il sentiero compromettendone la piacevolezza; tuttavia l'ente gestore, Città Metropolitana di Torino (ex Provincia), ne cura la decespugliazione ad inzio estate, a seguito della quale il percorso diviene una vera chicca. Per informarsi sulle condizioni del sentiero (o degli altri itinerari del Parco) contattare il Servizio Aree Protette dell'Ente (Corso Inghilterra, 7 – 10138 - Tel. 011 8616254 - Fax 011 8614272 areeprotette@cittametropolitana.torino.it).
Itinerario non difficile, ma prestare attenzione ai bambini più piccoli, per via di un piccolo guado, di qualche tratto esposto (benchè il sentiero sia sufficientemente largo), di un masso ingombrante da scavalcare con l'ausilio di gradini e catena e di qualche tratto potenzialmente umido e scivoloso.
Periodo consigliato: giugno-settembre. N.B.: Ad inizio stagione, prima della pulizia del sentiero e all'apice del disgelo, il percorso risulta impegnativo.
Seguire la mulattiera, inizialmente lastricata e con muri a secco, per poi abbandonarla lungo una ripida traccia in discesa sulla dx, che in breve risale il versante opposto del canalone (deviazione imputabile ad una frana che ha distrutto il percorso originario, diretto). Il sentiero continua con tratti a mezzacosta e moderata pendenza e, dopo un piccolo guado, presenta suggestivi balconi panoramici. Quando il vallone si stringe l’itinerario prende a salire con più decisione, avvicinandosi al torrente sino a toccarlo in prossimità di alcune inaspettate cascatelle (possibilità di “spiaggiarsi” e rinfrescarsi su una fantastica lastra di granito a pelo d’acqua). Poco oltre la pendenza del sentiero torna ad essere moderata, diventando quasi pianeggiante all’uscita dal bosco e dal vallone, al margine inferiore della Conca Cialancia. Dopo una breve risalita si incrocia la strada a servizio dell’Alpe (non carrozzabile, wilderness garantita), entrando nel Parco di Conca Cialancia. Sin qui calcolare h 2.30.
Svoltando a dx, in pochi minuti si guada il torrente e si accede ai ruderi dell’Alpe Cialancia, oltre i quali si può proseguire per l’omonimo Passo (che immette nel Vallone dei 13 Laghi) realizzando un’escursione decisamente più lunga e impegnativa di quella qui proposta.
Svoltando invece a sx, eventualmente dopo essere tornati sui propri passi a seguito dell’occhiata all’Alpe, si segue la strada (sent. n. 203) che prende quota con alcuni tornanti (possibili scorciatoie per tracce di sentiero) per poi proseguire con un lungo e panoramico mezzacosta. Raggiunto uno spiazzo con ruderi di antiche installazioni non deviare sul sentiero che sale a destra a mezzacosta, ma proseguire sulla strada anche se inizia a scendere leggermente. Dopo avere incontrato il grazioso bivacco usato dagli operatori dell’ente gestore del Parco per le attività di vigilanza e manutenzione, il percorso prosegue in leggera discesa sino al bivio, sulla sx, che conduce all’Alpe Lausoun. Ignorare il bivio e proseguire in salita sino a raggiungere l’area attrezzata, al di sopra della quale si rivela la depressione che custodisce il Lago Lausoun, non visibile dalla strada. Per questa seconda parte stimare h 0.50, per un totale di h 3,20 da Linsard.
Discesa per l’itinerario di salita. Possibile anche realizzare un circuito ad anello scendendo per la strada militare che dal Lago Lausoun giunge poco a valle di Linsard, ma lo sviluppo è notevole (circa 10 km) ed è aperta al traffico privato per chi vuole raggiungere il lago in auto, cosicchè nei fine settimana estivi si rischia di mangiare un po’ di polvere. Se si vuole o si deve scendere sulla strada per causa di forza maggiore, per abbreviare è possibile all’altezza di Linsard, imboccare una strada laterale con l’indicazione Cro del Sap; superate queste case abbandonate, alla fontana imboccare sulla sinistra un antico sentiero, largo ma in disuso, e scendere raggiungendo il sentiero 201, percorso all’andata, poco prima di Linsard.