Le uniche difficoltà sono rappresentate dal fatto che il sentierino taglia ripidi pendii erbosi, tende spesso a scomparire e che si devono superare numerosi ripidi canaloni che possono in primavera e in autunno diventare delicati per la presenza di neve o ghiaccio.
Nonostante l'esposizione, gita per questo sconsigliata in inverno.
Bei panorami sulla Val Germanasa e frequenti e assicurati incontri ravvicinati con camosci, stambecchi e altra fauna alpina.
Si imbocca la ripida mulattiera sulla sinistra prima delle case che, superata una fontana, in breve conduce a un mulino recentemente riattato (indicazioni).
Poco oltre si giunge ad un bivio, si prende la deviazione sulla dx che scende leggermente e attraversa il rio Rabbioso (indicazioni MTB) e sale con numerose risvolte nella lariceta sulla sx orografica fino a condurre ai pascoli di Pra Didier.
Si prosegue ora una traccia lungo la cresta (non farsi trarre in inganno dall’ampia mulattiera semipianneggiante che entra nel vallone – è solo la pista di per la prese dell’acquedotto), per piegare poco sopra a sinistra a mezzacosta. Con un lungo diagonale in ascesa si esce così dal bosco e si raggiunge l’alpeggio di Balmetta (ricovero d’emergenza sempre aperto).
Da qui inizia la traversata vera e propria che segue una traccia di sentiero segnalata con radi segni di vernice gialli e rosa e, nel primo tratto, le tabelle di confine della locale Azienda faunistico-venatoria.
La traccia inizia a occidente dell’alpeggio e prende quota con alcune risvolte, quindi taglia a Ovest attraversando in vari canali del versante meridionale del Becco dell’Aquila, quindi, in falso piano o leggera discesa, del Truc Cialabrie, del Bric dei Denti fino a giungere in vista dell’alpe Lauson che si raggiunge superando un fastidioso macereto e perdendo un centinaio di metri di quota.
Da qui, con l’evidente mulattiera GTA, si scende a Balziglia e quindi si ritorna a Gros Passet.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.5 Val Germanasca, Val Chisone