La parete ha diversi pregi: è solare ed estetica ma anche più isolata rispetto altre pareti nei dintorni, presenta una roccia ottima ed un’avvicinamento breve. La via aperta da Aldo Leviti ed Ivo Nemela nel luglio del 1973 supera la bella parete nei punti più deboli, con una linea non a “goccia d’acqua” ma scorrevole e divertente, una bella salita in parete aperta, specie nei due tiri più difficili. La chiodatura è presente, da integrare saltuariamente con friends, mentre le soste hanno anche qualche spit da 8 mm, posizionati successivamente dallo stesso Leviti.
Si tratta di una via adatta a giornate corte, mezze stagioni o in caso di meteo incerto.
Rispetto ad alcune relazioni trovate in rete, riteniamo che le difficoltà siano da ritoccare verso il basso, in particolare nei tiri più difficili, che a nostro avviso non vanno oltre il V+, con due soli brevi passaggi di VI grado: la partenza del primo tiro ed uno sulla bella placca del quinto tiro.
Alla salita si può abbinare l’escursione sul Piz Boè, vetta panoramica e remunerativa, Considerando però di prolungare i tempi di rientro.
Seguire il sentiero per la Ferrata Piazzetta, che conduce prima all’Ossario e poi sale tra i prati. Il sentiero conduce fin sotto la parete. L’attacco si trova 10-20metri a sx di un evidente camino, dove le rocce nere si spingono fin quasi alla base (45 minuti). Spit e chiodo a 2-3m da terra.
L1 – Vincere un primo passaggio di forza (VI, 1spit+1chiodo) e continuare brevemente per una fessura gialla. Prima che strapiombi (presso 1ch), scartare a dx ed obliquare per lame ad una buona cengetta. Sosta su 2spit+clessidra. 30m, VI, V e IV+
L2 – Seguire un diedro grigio fin dove questo porterebbe a dx. Salire invece dritti per roccia nera ad una fessura camino, alla cui base c’è una grossa clessidra. Superare la strozzatura (V+) e portarsi a sx su canale facile che conduce ad una cengia. Sosta appena a sx di uno spigolo, su 1spit+1ch. 40m, IV, V+, III+
L3 – Traversare a sx per cengia, incontrando qualche passaggio esposto, ma senza difficoltà. Sostare oltre una fessurina ed uno spigolo, su 2ch. 40m, II
L4 – Unibile al precedente. Rimontare un breve diedro fino ad una spaziosa cengia. Sosta su 2ch con cordone. 10-15m, IV
L5 – Tiro chiave – Per orientarsi: visibile 1ch in alto a dx di una fessurina. Salire una placca a dx della sosta, dritti verso una nicchia (10m). Traversare 1-2m a sx verso una fessurina e salendo dritti si raggiunge 1ch nascosto. Ora si affronta la placca con passo leggermente strapiombante (VI, 2ch) quindi si obliqua a dx (altro ch) raggiungendo una fessurina che si sale fino ad un gradino a sx di una lama staccata. Sosta semi-appesi su 1spit+1strozzatura (utile un cordone grosso)+friend. 30m, V+, VI, V
L6 – Rimontare la lama staccata a dx della sosta. Attaccare la placca sovrastante (1ch sopra) e quindi spostarsi leggermente a dx, salire ad una piccola nicchia/buco, poi ancora a dx e poi dritti raggiungendo un evidente chiodo (spessorato…). Spostarsi a sx e salire per roccia nera (1ch) ad una cengia con grotta (1ch a terra). Traversare dentro la grotta a sx ad uno spigoletto. Sosta su 2ch. 40m, V e V+
L7 – Salire a sx della sosta un diedrino. Salire le rocce più adagiate tendendo un po’ a dx senza raggiungere uno spigolo. Sosta 2m sotto una parete gialla, su 2ch. 30m, IV+ e IV-
L8 – Scalare sopra la sosta a dx del giallo (IV+), poi per rocce facili si raggiunge una cengia (2ch per sosta). Traversare a dx per cengia 15m e sostare ad 1ch+1spit con cordone. 30m, IV+, III e I
L9 – Obliquare a dx ad una cengia con strapiombo (2ch per sosta). Superarlo direttamente (V, buone prese) e continuare a dx un po’in obliquo, ad aggirare lo spigolo. Sosta dietro ad esso, su 1ch+1cless. 30m, 1p.V, IV
L10 – Spostarsi a dx della sosta e salire per diedrini. A dx di una clessidra cordonata, superare un diedrino strapiombante con buone prese. Continuare obliquando a dx e sostare dove finiscono le difficoltà, su buone clessidre (oltrepassare le prime piccole). 40m, V e IV
Discesa: scendere a Nord verso l’anfiteatro ghiaioso che ci si trova di fronte (piccola stazione meteorologica) e traversare verso destra (guardando la cima del Piz Boè, alcuni ometti) sino a raggiungere lo spallone dove corre la ferrata “Cesare Piazzetta” che in circa 1 ora riporta nei pressi dell’attacco.